Esercito: le Truppe Alpine in addestramento nel comprensorio di Corvara in Badia (Bolzano) per 72 ore di attività in occasione dell’Extreme Patrol

CORVARA IN BADIA (BOLZANO)  – dal nostro inviato. Tutto in 72 ore. L’alto addestramento delle nostre Truppe Alpine, al comando del Generale di Divisione Michele Risi, ha consentito di pianificare e condurre con grande successo l’esercitazione “Extreme Patrol”.

Nel comprensorio di Corvara in Badia (Bolzano) ufficiali, sottufficiali e soldati hanno composto 12 pattuglie formate da 8 militari provenienti dai Reggimenti delle Brigate Taurinense e Julia.

Distrubuzione munizionamento

L’Extreme Patrol si iscrive nel programma di addestramento delle Truppe Alpine, che alcune settimane fa hanno svolto la “‘Stella Alpina 2024”, che ha visto addestrarsi per oltre due settimane, ai piedi della Marmolada, più di 600 militari dell’Esercito, mettendo in campo capacità di combattimento convenzionali, affiancate e supportate dalle principali innovazioni tecnologiche protagoniste della trasformazione dell’Esercito, impiegabili anche in quota, in condizioni estreme.

Un momento dell’inserzione di una pattuglia di Alpini

Giovani e meno giovani hanno affrontato uno sforzo fisico enorme raggiungendo i 2 mila metri di quota delle bellissime Dolomiti, percorrendo decine di chilometri in salita nei boschi, lungo sentieri con pendenze di oltre il 100%.

Il massimo sforzo di un Alpino impegnato nell’addestramento

Il tutto è avvenuto nel pieno rispetto dell’ambiente, una caratteristica propria della Forza Armata.

Il tutto portando oltre 35 chili di equipaggiamento e armamento individuale, costituiti dal fucile ARX, dalla mitragliatrice Minimi, dalla pistola Beretta.

L’esercitazione ha coinvolto complessivamente circa 300 militari e si è svolta in collaborazione con le comunità locali, nel rispetto dell’ambiente ed in una cornice di massima sicurezza, grazie alla presenza di una squadra soccorso del 3° Reggimento alpini, di elicotteri del 4° Reggimento “Altair'”dell’Aviazione dell’Esercito (AVES), e all’apporto del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.

I test preparati dall’Ufficio Addestramento del Comando delle Truppe Alpine, con sede a Bolzano, hanno consentito di verificare il livello di addestramento posseduto a livello personale e collettivo.

Ostacolo verticale pattuglia intera

Gli Alpini hanno così eseguito una serie di esercizi quali l’infiltrazione a piedi, il superamento di ostacoli verticali,l’ allestimento di una base dove sostare all’aperto, realizzazione di un punto di osservazione dal quale riportare via radio – in inglese – la presenza di avversari impersonati da alpini vestiti con uniformi diverse, soccorso e trasporto di un ferito, prova di tiro a salve in Poligono, adoperando un sistema tecnologico di alta precisione in dotazione all’Esercito, con il quale è stata simulata in modo realistico la liberazione di un ostaggio.

Ad ogni prova, i nuclei di supervisione, designati con la sigla Observer Coach Trainer (OCT) e forniti dal Centro Addestramento Alpino di Aosta e dal Comando delle Truppe Alpine di Bolzano, hanno assegnato un punteggio, la cui somma ha fornito la valutazione complessiva della singola pattuglia.

La bonifica di un’area occupata dal “nemico”

La fase di addestramento è stato, senza dubbio, un test fisicamente e psicologicamente molto impegnativo di mountain warfare.

Un moderno concetto che la NATO sta sviluppando sul combattimento in montagna, nel cui ambito gli Alpini giocano un ruolo di primo piano a livello internazionale.

All’esercitazione erano infatti presenti osservatori di diverse Nazioni partner dell’Alleanza Atlantica, che nel 2015 ha accreditato in Slovenia un Centro di eccellenza per il mountain warfare (NATO MW COE), il cui vice-comandante è un ufficiale degli Alpini, Colonnello Italo Spini.

Combattimento in ambiente montano

Il 25 marzo 2015, il Memorandum of Understanding (MOU) per l’istituzione del NATO MW COE è stato firmato a Washington D.C.

La Slovenia funge da Framework Nation (FN) per il NATO MW COE, insieme a Croazia, Germania e Italia come Sponsoring Nations (SN).

L’Austria partecipa come Partner Nation. Il 27 novembre 2015, con una procedura di silenzio, il Consiglio del Nord Atlantico (NAC) ha approvato l’accreditamento del Mountain Warfare Centre come 22°  NATO Centre of Excellence e la sua attivazione come organismo militare dell’Alleanza atlantica.

La missione del NATO MW COE è quella di assistere i Paesi membri, quelli  partner, altri Stati e organizzazioni internazionali, al fine di migliorare le capacità di guerra in montagna attraverso le seguenti aree principali:

Sviluppo di dottrine e tattiche specifiche per MW

Sviluppo e sperimentazione di concetti

Processo di lezioni apprese sulla guerra in montagna

Istruzione e formazione

Supporto allo sviluppo delle capacità

La visione del NATO MW COE è quella di essere il fulcro per le competenze di guerra in montagna nella comunità NATO.

Un’immagine di l Mountain Warfare

 

In conformità con l’Operational MOU, il Comitato direttivo (SC) è stato istituito dagli SN sotto la presidenza permanente del FN. Il direttore del NATO MW COE è responsabile e riferisce solo allo SC.

Lo SC fornisce incarichi al direttore nonché indicazioni, guida e consulenza per l’esecuzione efficace della sua missione, inclusa la gestione del Centro.

Non esiste una relazione diretta di comando e controllo tra il NATO MW COE e la NATO Command Structure.

Né esiste alcuna relazione di comando e controllo tra il FN e il NATO MW COE. Le rispettive relazioni del NATO MW COE sono stabilite dal MOU e da accordi appropriati.

Considerando che la responsabilità complessiva per il coordinamento, l’impiego e lo sviluppo di concetti e capacità dei COE all’interno della NATO spetta al HQ Supreme Allied Command Transformation (SACT), gli SN stabiliscono una chiara relazione funzionale con l’HQ SACT. L’HQ SACT inoltrerà le richieste (RFS) dall’Allenza Atlantica per i servizi e i prodotti del NATO MW COE.

Il NATO MW COE risponderà a queste richieste dopo che saranno state approvate dal SC e incluse come attività nei Programmi di lavoro annuali (POW) del centro.

Alle fasi finali dell’esercitazione ha assistito, insieme al Generale Michele Risi anche il comandante del 172° Airborne dell’Esercito statunitense, unità delle aviotruppe che si addestra frequentemente con gli Alpini.

“La montagna è una scuola di disciplina e di valori – ha spiegato il Generale Risi – un ambiente severo in cui le attività in quota e a climi estremamente rigidi rappresentano per le Truppe Alpine dell’Esercito una sfida operativa ma anche un’opportunità addestrativa per acquisire capacità utilizzabili in diversi contesti.  Le regioni montane ed artiche – ricche di risorse strategiche come acqua, minerali e fonti energetiche – rivestono oggi un’importanza fondamentale per la stabilità e la sicurezza globale, senza contare che il dominio della quota e la capacità di operare in condizioni climatiche severe consentono il controllo di vaste aree, garantendo un vantaggio tattico, operativo e strategico”.

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