Di Luca Tatarelli
Lecce – dal nostro inviato. Mi trovo a Torre Veneri, presso la caserma “Floriani”, sede del Reggimento Addestrativo della Scuola di Cavalleria e di un poligono semipermanente, in questi giorni teatro di una intensa attività che vede protagonisti gli Ufficiali allievi del 199° corso “Osare” e del 200° corso “Dovere”.

Esplorazione Tattica Terrestre, ricognizione e controllo itinerario
La Scuola di Cavalleria forma gli uomini e le donne dell’Arma, conservando le tradizioni cavalleresche e carriste, rispettando le precipue identità e valorizzando sempre più la sua centralità di Arma all’avanguardia.
In questa prospettiva è stata organizzata l’esercitazione “Cavalry Exercise” (CAVEX) che riflette alcuni dei principi istituiti della Scuola, quali: l’elaborazione, con approccio onnicomprensivo, dell’ammodernamento della dottrina in relazione al mutamento degli scenari di riferimento, e lo sviluppo dei programmi di specializzazione per garantire ai futuri Comandanti e agli equipaggi il livello di preparazione più adeguato, ponendo in essere attività addestrative difficilmente replicabili presso le Unità di assegnazione.

Esplorazione Tattica Terrestre, ricognizione e controllo itinerario
ESERCITAZIONE “UNA ACIES”
Il campo d’arma a cui ho assistito rientrava nell’esercitazione nazionale “Una Acies”, che interessa tutti gli Enti formativi della Forza Armata, dalle Scuole Militari alla Scuola di Applicazione di Torino, passando per l’Accademia Militare di Modena e la Scuola Sottufficiali di Viterbo.
A premessa dell’esercitazione, gli Ufficiali hanno svolto un corso di Esplorazione Tattica Terrestre, nell’ambito dell’addestramento di specializzazione alle procedure RSTA (Reconnaissance, Surveillance and Target Acquisition) un corso di esplorazione su blindo leggere e hanno effettuato numerose attività pratiche relative alle Procedure Tecnico Tattiche delle Unità di Cavalleria di Linea.

Esplorazione Tattica Terrestre, superamento centro abitato
Per garantire maggiore realismo all’esercitazione, anche in chiave di operazioni “interagenzia”, è stato richiesto il supporto di assetti cinofili del Ce.Mi.Vet. di Grosseto, di quelli anti-droga della Guardia di Finanza, e la presenza di un nucleo sommozzatori delle Protezione Civile, coinvolti nello svolgimento delle operazioni di “search & recovery”.

Esplorazione Tattica Terrestre, intervento binomio K9
SCENARIO DELLE ATTIVITA’ ESERCITATIVE
Il supposto scenario prevede l’esistenza di due Stati (Messapia e Peucetia) in contrapposizione per la rivendicazione di taluni territori di confine.
Dopo un iniziale periodo pacifico le tensioni si sono acuite e l’ONU ha definito una zona “cuscinetto, demandando alla NATO lo schieramento di una Task Force, con compiti di peace enforcement.
Il Contingente supposto è composto da una Brigata Meccanizzata italiana rinforzata da un Distaccamento esplorante leggero, due complessi corazzati e un distaccamento operativo cinofilo.
La situazione operativa è caratterizzata da diffusi atti terroristici e attacchi armati da ambo le parti, aventi come obiettivi prioritari il controllo delle vie di comunicazione principali e secondarie al fine di garantirsi il controllo via mare del traffico di armi, droga e uomini con la vicina “Alberia”.
In particolare, nel corso dell’attività, è prevista l’intensificazione degli sbarchi da parte di elementi di unità irregolari di entrambi gli Stati, relativi a traffici di materiali illeciti di natura imprecisata e di clandestini.
DAY ONE – BOX 4
Durante la fase condotta dell’esercitazione, in relazione al contesto operativo supposto, sono stati schierati 2 Squadroni (Compagnie in Fanteria) Esploranti e uno Squadrone FIBUA (Fighting in Built Area), 1 Team distaccamento operativo Unità K9 in assetto “Explosive Detection Dog” (PEDD), “Patrol” e “Anti-uomo”, 2 binomi K9 “antidroga” delle Guardia di Finanza e 1 assetto Search and Rescue della Protezione Civile.
Nel corso dell’attività gli Ufficiali frequentatori hanno effettuato una serie di attività mirate inizialmente alla verifica, e successivamente al contrasto, dei traffici illeciti attraverso attività di ricognizione e controllo di itinerari e di zone di afflusso o facilitazione ad un centro abitato.
Inoltre, con il supporto delle unità cinofile anti-droga della GdF e con i nuclei sommozzatori della Protezione Civile locale, gli assetti FIBUA hanno effettuato uno sbarco su un arenile sabbioso e il successivo link-up con le altre unità già dislocate sul terreno.
L’attività è proseguita con la bonifica e messa in sicurezza degli itinerari e di un villaggio, quest’ultimo rappresentato dalla “Urban Training Area” nel poligono di Torre Veneri, con i citati assetti FIBUA e il supporto delle unità K9.

Esplorazione Tattica Terrestre, superamento centro abitato
In pratica, in un contesto d’impiego CROs (Crisis Response Operations), i frequentatori del 199° corso, unitamente a quelli del corso Esploratori Blindo nella configurazione “Leggera”, hanno messo in atto quanto acquisito a livello teorico, eseguendo inoltre, azioni offensive volte a contenere o scoraggiare gruppi ostili provenienti dal mare, nonché nella ricerca e disarmo degli stessi.
Particolarmente significativo si è rilevato l’impiego dei binomi cinofili, antidroga, antiuomo, anti mina e patrol che hanno consentito durante tutte le fasi dell’esercitazione una maggiore fluidità dell’azione.
DAY TWO – BOX 6
Il secondo box addestrativo prevedeva un impiego degli assetti in “ambiente WAR”, attività svolta in contesto NATO.
In tale quadro, la Task Force esercitata, costituita da unità leggere di Cavalleria anfibia con capacità UAV, rinforzata da assetti del Genio, aveva il compito di procedere all’individuazione di un Centro trasmissioni nemico, a premessa della successiva eliminazione con un’operazione di swarming condotta con droni.
Nel dettaglio, l’esercitazione è stata svolta a partiti contrapposti e le unità di Cavalleria sono state impegnate in attività di ricognizione “nascosta”, tasteggiamento elettronico indiretto, acquisizione e neutralizzazione di obbiettivi altamente remunerativi.
L’esercizio è stato condotto, oltre che dagli Ufficiali frequentatori del 199° Corso Tecnico Applicativo “OSARE”, dei volontari frequentatori del corso di specializzazione per Esploratori Blindo nella configurazione Leggera, dalle unità K9 del Centro Militare Veterinario di Grosseto, anche dal personale del quadro permanente del Reggimento Addestrativo per gli aspetti di “sperimentazione” dell’impiego “cinetico” degli UAV.
Rilevante il contribuito della Protezione Civile di Lecce, che ha fornito un preziosissimo supporto in termini di tecnologia UAV-SYSTEM di ultima generazione ed expertise, durante le fasi di volo degli APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto) grazie all’impiego del proprio personale specializzato.
In particolare, gli APR della Protezione Civile hanno operato dapprima in modalità embedded, con il dispositivo della pattuglia esplorante (durante la fase di ricognizione e targeting) e successivamente in modalità remoto (durante le operazioni di attacco e neutralizzazione dell’obbiettivo).
Questa seconda fase dell’esercitazione è stata condotta programmando l’intera azione cinetica di un piccolo sciame di droni che, nell’occasione, sono stati fatti decollare simultaneamente da una stessa posizione e, volando su rotte e quote differenti, hanno condotto un’attività perfettamente coordinata di acquisizione, attacco e neutralizzazione di un obbiettivo puntiforme collocato in posizione nota.
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