VIRTUTE 1: ulteriore rinvio per la missione suborbitale congiunta di Aeronautica Militare e CNR

Di Fabrizio Scarinci

Roma. Nei giorni scorsi, in virtù della necessità di completare una serie approfondita di test e analisi sui materiali dello spazioplano VSS “Unity” e della “Mother Ship” addetta al suo rilascio VMS “Eve”, la società Virgin Galactic ha preso la decisione di rimandare al 2022 la missione suborbitale “Unity 23”.

Roll-out dello spazioplano VSS “Unity”, che, insieme alla sua “mothership” VMS “Eve” sarà presto sottoposto ad un importante programma di test

Per il volo in questione, che, come noto, ospiterà la missione congiunta di Aeronautica Militare e CNR “VIRTUTE-1”, si tratta già del secondo rinvio, dato che già un mese fa la società era stata costretta a farla slittare da fine settembre a metà ottobre in seguito alla segnalazione di un potenziale difetto di fabbricazione di un componente di un sistema di controllo di volo e di una sentenza della Federal Aviation Administration, che in seguito ad un incidente avvenuto a luglio (in cui uno dei velivoli della Virgin aveva pericolosamente deviato dalla propria traiettoria fuoriuscendo dallo spazio aereo che gli era stato assegnato) ha stabilito la necessità di effettuare alcuni controlli ed ispezioni.

La presentazione della missione VIRTUTE 1

Svoltesi proprio nel mese di settembre, tali indagini hanno avuto, infine, un esito positivo, conferendo all’azienda la facoltà di riprendere i propri voli e di proseguire con i propri programmi di ricerca.

Nondimeno, a causa del forte ritardo accumulatosi, la Virgin avrebbe ora deciso di rimandare il volo suborbitale “Unity 23”, effettuandolo solo in seguito alla conclusione del nuovo importante ciclo di lavori a cui si accennava pocanzi, originariamente previsto dopo lo svolgimento della missione italo-statunitense.

L’Aeronautica Militare e il CNR hanno ovviamente preso atto del cambio di programma, comunicando la propria condivisione delle scelte operate dall’azienda (specie in considerazione del fatto che tali lavori servirebbero a migliorare l’affidabilità del materiale a sua disposizione) e la conseguente riprogrammazione della propria missione sperimentale “VIRTUTE-1”, che, purtroppo, non potrà tenersi fino a quando la Virgin non tornerà disponibile ad effettuare i propri voli.

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