Di Paola Ducci*
BERLINO (nostro servizio particolare) La notte del 3 ottobre 1964 lo studente 25 enne Wolfgang Fuchs camminava nel freddo di Bernauer Strasse e guardava in alto, verso il Muro che divideva Berlino Ovest da Berlino Est.
Dall’altra parte i Vopos controllavano il loro perimetro. Wolfgang entrò nel vecchio panificio vuoto al civico 97 e proseguì lungo una serie di edifici abbandonati e completamente murati sul lato est fino a raggiungere una dependance in disuso nel cortile posteriore del civico 55 di Sterlitzer Strasse.

Era a Berlino Est. Lo aspettavano gli altri ragazzi, che con lui avevano scavato un tunnel che terminava proprio in quel punto, per una lunghezza di145 metri e una profondità di 12.
Avevano scavato tutte le notti per mesi, con la paura di venire scoperti ma il coraggio di arrivare fino in fondo. Perché nessun berlinese amava il Muro.
Trentacinque ragazzi di Berlino ovest, tra cui Wolfgang Fuchs, il futuro astronauta Reinhard Furrer e molti studenti della Freie Universität di Berlino Ovest, contribuirono alla costruzione del tunnel da aprile a ottobre 1964, finché il 3 e 4 ottobre 57 persone fuggirono dalla DDR attraverso il tunnel.
Alcuni degli organizzatori, i cosiddetti corrieri, avevano preso contatto con 120 persone a Berlino Est e pianificato la loro fuga.
Questi corrieri li avrebbero portati al condominio al 55 di Strelitzer Straße e poi nel cortile, dove Reinhard Furrer avrebbe mostrato loro l’ingresso del tunnel nello stabile in disuso.
Ma tra quelle 120 persone che avrebbero dovuto fuggire c’era un collaborazionista della Stasi, la Polizia segreta della Germania dell’Est.
Il 4 ottobre verso mezzanotte, la seconda notte di fuga, due ufficiali della Stasi in borghese si presentarono all’ingresso sostenendo di voler raggiungere Berlino Ovest ma di avere anche un altro amico che volevano chiamare.

Quando tornarono con loro c’erano le guardie di frontiera.
Uno dei fuggitivi, Christian Zobel, sparò alle guardie colpendo Egon Schultz alla spalla che cadde a terra e, mentre cercava di rialzarsi, fu colpito a morte dal fuoco amico di uno dei suoi colleghi ufficiali.
Cercando di usare l’incidente per propaganda, la stampa di Berlino Est riferì il giorno seguente che “terroristi di Berlino Ovest” avevano assassinato una guardia di confine.
Fu la SED , il Partito Comunista al potere nella DDR, a diffondere la notizia e questo fece di Schultz un martire, la vittima di un nemico spietato al di là del confine.
Solo dopo la riunificazione tedesca gli eventi esatti poterono essere ricreati usando i registri della Stasi dell’epoca.

Il tunnel 57 catturò l’attenzione anche della stampa occidentale.
La rivista di informazione tedesca Stern riferì del tunnel, sebbene ne prendesse le distanze, nonostante avesse contribuito a finanziarlo
I costruttori del tunnel presero strade diverse.
La maggior parte si tenne lontana dalle operazioni rischiose per uscire da Berlino est, Reinhard Furrer continuò la sua laurea in fisica alla Freie University e divenne un astronauta ma Wolfgang Fuchs e Hasso Herschel continuarono ad aiutare le persone a fuggire dalla DDR.
Il tunnel è stato in parte finanziato vendendo i diritti di filmare e fotografare il tunnel a diverse agenzie di stampa e di stampa tedesche e internazionali. Il contributo singolo più grande, pari a circa 30.000 marchi tedeschi , è arrivato dal Ministero federale tedesco occidentale per le relazioni intra-tedesche .
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