Di Fausto Vignola*
Parigi. Anche per questo fine settimana è già stata indetta una nuova giornata di protesta dei cosiddetti “Gilet gialli”.

Una delle giornate di protesta
Si tratta dell’’atto numero 19, che, secondo quanto si apprende, potrebbe portare delle novità nelle sue modalità esecutive quali, avanzando un’ipotesi, una riduzione delle marce a favore di presidi con alto valore simbolico.
Indubbiamente a partire da oggi, la Francia sarà ancora di più sul banco di prova della tenuta dell’ordine pubblico la cui partita viene giocata su una scacchiera sempre più complessa tra il rischio incombente di nuove infiltrazioni e violenze dei black bloc, l’efficacia delle numerose norme predisposte dal Governo e le manifestazioni dei “gilets jaunes” che, sia pure con percentuali di partecipazioni diverse, non sembrano accusare stanchezza.
Sabato scorso, la loro protesta si è trasformata nel saccheggio delle vie centrali di Parigi ad opera di gruppi di black bloc che, come in altre analoghe occasioni, si sono infiltrati tra i manifestanti.

Proteste violente a Parigi
I black bloc, che nulla hanno a che dividere con le rimostranze dei “gilets jaunes”, hanno dato vita ad atti di vandalismo che in Francia non si vedevano più da anni e che sono culminati nell’incendio di un’agenzia bancaria e dei piani del fabbricato superiori ad essa, richiedendo un intervento massiccio dei pompieri per il salvataggio di numerose persone di cui una decina sono rimaste intossicate.
FraA questo bisogna aggiungere i numerosi incendi e saccheggi di negozi ed esercizi pubblici che hanno punteggiato gli Champs Elysées, salotto buono di Parigi e della Francia. Nel bilancio della giornata devono essere comprese anche numerose e particolarmente violente aggressioni ai danni di agenti di Polizia e Gendarmi.
La diretta televisiva non ha fatto sconti, a fronte delle azioni sconsiderate dei casseur si è osservata una certa titubanza al contatto con i dimostranti da parte delle pur efficienti e professionali Forze di Polizia francesi che hanno per lo più condotto continue operazioni di contenimento ed ampie manovre a scopo dissuasivo, facendo sorgere più di un interrogativo circa gli ordini ricevuti per lo svolgimento del servizio.
Premesso che nella dottrina generale dell’ordine pubblico il contatto va evitato finchè possibile, non si può omettere di pensare che sulle regole di ingaggio di sabato scorso abbiano influito le numerose polemiche sugli LBD, i “lanciatori di palle da difesa” e quelle relative a presunte violenze da parte di operatori di Polizia nel corso delle passate manifestazioni.
A conclusione della giornata, la sensazione più forte è stata quella di una minore capacità di gestione dell’ordine pubblico da parte delle autorità, a fronte di un migliaio di teppisti sia pure eccezionalmente violenti.
La risposta non si è fatta attendere, a distanza di poche ore, infatti, è stato destituito il prefetto di Parigi e sono state emanate una serie di norme che il ministro dell’Interno, Christophe Castaner ha definito di “tolleranza zero” nei confronti dei violenti, accolte con un ampio dibattito dalle forze politiche e dall’opinione pubblica.

Il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner
Inoltre, in previsione della manifestazione dei gilet gialli di oggi, è stato previsto l’impiego dell’Esercito, già operativo in tutta la Francia nell’ambito dell’operazione antiterrorismo “Sentinelle” (che corrisponde alla nostra operazione “Strade Sicure”) per la vigilanza di obiettivi statici con lo scopo di liberare le forze di Polizia per l’attività di ordine pubblico.

Militari francesi impegnati nell’Operazione Sentinelle
Non poche sono state, al riguardo, le obiezioni e soprattutto le valutazioni sull’efficacia dell’utilizzo di personale militare addestrato a ben altre funzioni. Significativa è anche la decisione di vietare le manifestazioni in aree dove sono avvenuti e potrebbero rinnovarsi atti di violenza come, appunto, i Campi Elisi, e le zone centrali di Nizza, Marsiglia e Bordeaux. La sanzione per la partecipazione a manifestazioni non autorizzate è stata, inoltre, elevata da 38 a 135 euro.
Le misure a garanzia dell’ordine pubblico emanate in queste ore sono in realtà la seconda carta giocata dal Governo francese per fare fronte alle crescenti proteste di ordine economico e sociale sostenute dai gilet gialli.
Non bisogna dimenticare, infatti, il Grand Débat National voluto dal Presidente Macron per avvicinare tutti i francesi e in particolare quelli della provincia profonda, più sensibili ai temi cavallo di battaglia del movimento giallo quali quello della tassazione e spesa pubblica, la democrazia e cittadinanza, la questione ecologica, l’organizzazione statale e i servizi pubblici.
*Generale di Brigata Carabinieri (Ris)
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