Roma. Trecentocinquantanove anni di tradizioni, 157 anni di fedeltà all’Italia, i Granatieri continuano a rispettare l’impegno preso 242 anni fa di onorare il Duca di San Pietro.
E questa mattina, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli in Roma, la più antica unità militare d’Europa, i “Granatieri di Sardegna”, ha celebrato la messa in suffragio di Don Alberto Genovese, Duca di San Pietro
nell’anniversario della sua morte.
Don Bernardino Antonio Genovese, patrizio sardo, padre di Alberto, il 10 luglio 1744, costituì in Cagliari, a sue spese, il Reggimento di Sardegna col fine di garantire la sicurezza dei coloni appena approdati sull’isola di San Pietro, prospicente le coste sarde. Nel 1776, suo figlio donò al Reggimento 120 mila lire vecchie di Piemonte fissando l’uso della loro rendita in apposita scritta “testamentaria” per la costituzione e la successiva manutenzione della musica reggimentale, nonché per aiutare le vedove dei soldati caduti.
Genovese dispose, poi, che venisse celebrato “perpetuamente… anniversario in suffragio ed in memoria di esso, Sig. Duca Alberto, nel giorno anniversario della di Lui morte”.
La tradizione è perpetuata dai Granatieri di Sardegna discendenti in linea diretta dell’antico Reggimento di Sardegna.
Alla cerimonia hanno preso parte autorità politiche, militari e civili, tra le quali il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi, il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio Supremo di Difesa, Generale Rolando Mosca Moschini, il presidente del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD), Generale di Corpo d’Armata Massimiliano Del Casale, il Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Claudio Mora ed i rappresentanti dei Comuni di Roma e Spoleto.
Significativa la presenza dei discendenti in linea diretta di Don Alberto Genovese, a dimostrazione di un attaccamento ad una tradizione ultracentenaria che li ha sempre visti partecipi e vicini ai “Giganti con
gli Alamari”.
I “Granatieri”, oltre ad aver partecipato alle principali missioni internazionali in cui l’Esercito italiano è impegnato, contribuiscono allo sviluppo del programma SIAT (Sistema Integrato per l’Addestramento
Terrestre) finalizzato all’evoluzione dell’addestramento dei militari in differenti contesti operativi, utilizzando un avanzato sistema di simulazione e moderne tecnologie.
Oggi, gli uomini e le donne dei “Granatieri”, sono impegnati con il comando del raggruppamento “Lazio,
Umbria e Abruzzo” nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure” fornendo, con il concorso di altri reparti dell’Esercito, oltre 2200 militari in supporto alle Forze dell’Ordine, assicurando quotidianamente una vigile e costante presenza sul territorio della Capitale, nel Lazio e nelle vicine regioni di Umbria e Abruzzo.
Alle molteplici attività operative ed addestrative, si aggiungono i più importanti servizi presidiari della Capitale e di alta rappresentanza presso le più importanti istituzioni nazionali.
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