Guardia di Finanza: a Como continua a intascare la pensione del padre deceduto da 10 anni e ne occupa l’alloggio pubblico a lui assegnato. Denunciato un 50 enne

Di Valentina Giambastiani

COMO. Aveva continuato a percepire indebitamente la pensione del padre ormai deceduto da molto tempo ma è stato scoperto dai Finanzieri del Comando provinciale di Como – Compagnia di Erba, che lo hanno pertanto denunciato dopo aver quantificato un danno da 64.300 euro alle casse dell’INPS.

La GDF di Erba durante l’indagine

È questo il sunto di una nuova attività a tutela della spesa pubblica condotta dalla GDF comasca che, a seguito di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha scoperto come un 50enne di Cabiate (CO) avesse seguitato ad intascare denaro destinato al padre deceduto a dicembre 2014, peraltro continuando ad occupare – pur senza averne titolo – l’alloggio di edilizia residenziale pubblica in precedenza assegnato all’anziano genitore.

Come rivelato dalla citata attività investigativa l’uomo ha dunque continuato ad appropriarsi della pensione paterna fino all’agosto dello scorso anno, ricorrendo a numerosi e continui prelevamenti dal conto corrente bancario sul quale veniva erogato il vitalizio; conto sul quale era l’unico soggetto delegato ad operare.

La circostanza, peraltro analoga alle tante che la Guardia di Finanza scopre nella sua ricorrente azione di tutela ai bilanci degli Enti pubblici, ha pertanto comportato una denuncia per indebita percezione di erogazioni pubbliche, alla quale va ad aggiungersi quella derivante all’aver abusivamente occupato un immobile a lui non assegnato e del quale non poteva esserne il legittimo inquilino.

Da rilevare come le indagini siano peraltro state innescate da una segnalazione dell’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale (ALER) di Como che – durante alcune verifiche amministrative di routine – aveva rilevato la potenziale occupazione abusiva di un’immobile appartenente al Comune di Carugo (Como), consentendo così alle fiamme gialle di allargare il campo dei controlli di loro competenza.

Allo stesso denunciato, sino ad eventuale pronunciamento di una sentenza irrevocabile di condanna, va comunque riconosciuta la presunzione d’innocenza prevista dal dettato costituzionale.

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