Di Valentina Giambastiani
FROSINONE. È stata denominata “NASPI for Anyone” l’indagine condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Frosinone i quali, in piena sinergia con i funzionari dell’INPS frusinate, hanno scoperto un sistematico quanto radicato meccanismo fraudolento messo a punto da un consulente del lavoro e da un ingegnere, consistente nell’ottenimento della “nuova assicurazione sociale per l’impiego” (cosiddetta NASPI).

Si è dunque trattato d’una complessa attività di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria condotta nel multiforme settore delle frodi ai danni dello Stato, che gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno portato avanti anche attraverso attività di perquisizione, escussione delle persone informate sui fatti nonché analizzando i contenuti dei dispositivi informatici sequestrati agli indagati unitamente alle loro documentazioni bancarie, riuscendo così a far emergere un giro di assunzioni fittizie di lavoratori (ciò per oltre 240 posizioni lavorative), tutte quanti rientranti in un gruppo di 15 aziende ormai decotte.
Il meccanismo truffaldino in questione prevedeva che i suddetti “lavoratori”, trascorso il periodo di tempo utile a far maturare artificiosamente i presupposti per beneficiare della suddetta indennità di disoccupazione, venissero licenziati per essere successivamente “pilotati” verso la presentazione della domanda per l’ottenimento della citata NASPI, che veniva così indebitamente ottenuta ed accreditata agli stessi falsi lavoratori; soldi che in parte venivano poi ad essere consegnata – ovviamente in contanti – ai due professionisti indagati.
Il “sistema” in questione ha così generato un ingente danno alle casse dell’INPS per un importo complessivo che sfiora i 930 mila euro, al quale si sarebbe aggiunto – in prospettiva futura – l’artificiosa creazione di periodi lavorativi utili ai fini pensionistici.
Sulla base del dettagliato quadro probatorio messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente, per gli indagati medesimi è intanto già stato richiesto il rinvio a giudizio da parte della locale Procura della Repubblica, pur ricordando che nessuna responsabilità penale può essere ancora ascritta sino ad eventuale ed intervenuta sentenza definitiva di condanna, secondo quanto previsto dal principio della presunzione d’innocenza costituzionalmente garantito.
A margine della vicenda va parimenti evidenziato come l’azione di contrasto a questo tipo di frodi commesse nel settore previdenziale, come anche quelle che riguardano i paralleli settori assistenziale e sanitario, rientrino a pieno titolo tra gli obiettivi strategici della Guardia di Finanza per la salvaguardia delle risorse pubbliche, per far sì che queste giungano effettivamente alle fasce sociali più deboli che ha tali misure di sostegno hanno diritto.
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