Guardia di Finanza: a La Spezia scoperta una truffa sul “bonus facciate” per lavori-fantasma su 6 immobili. Sequestrati 830 mila euro e denunciato un imprenditore

Di Antonella Casazza

LA SPEZIA. Oltre 650 mila euro di crediti d’imposta sequestrati a cui si aggiunge il sequestro di ulteriori 180 mila euro ritenuti provenienti da una truffa, sono queste le prime cifre che emergono da una penetrante indagine condotta dai finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di La Spezia.

Un’autopattuglia della GDF di La Spezia

Le indagini delle Fiamme Gialle spezzine, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno riguardato 6 immobili siti nella città ligure per i quali si sarebbero dovuti eseguire lavori ricompresi nel cosiddetto “bonus facciate”.

Le prove dettagliatamente esposte agli inquirenti, hanno infatti indotto l’Autorità Giudiziaria ad ipotizzare gravi indizi di colpevolezza a carico del titolare della ditta esecutrice dei lavori, con una conseguente denuncia per i reati di truffa nonché di truffa aggravata continuata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Sempre stando agli elementi probatori acquisiti dagli investigatori della GDF, tra il 2021 ed il 2022 lo stesso imprenditore avrebbe indotto in errore l’Amministrazione Finanziaria attraverso artifici sostanziatisi nella stipula di sei contratti con altrettanti condomini, per i quali avrebbe dovuto eseguire lavori di riqualificazione edilizia a pieno titolo rientranti tra quelli beneficiari di credito fiscale, per i quali ha accettato – come corrispettivo dai condomini-committenti – i relativi crediti per il recupero fiscale dei suddetti lavori che però, alla prova dei fatti, non sono mai stati eseguiti.

Lo stesso imprenditore avrebbe poi ceduto in un secondo momento (dietro un corrispettivo di oltre 176 mila euro) i predetti crediti fiscali.

In tale contesto spicca anche la probabile truffa patita dagli inquilini di un condominio sito in una frazione del Comune di Lerici (La Spezia) con i quali, pur non avendo possibilità di eseguire interventi di riqualificazione edilizia, è riuscito comunque a siglare un contratto con conseguente cessione del relativo credito, ciò per un importo superiore a 40 mila euro a cui si è aggiunto un acconto di oltre 4.000 euro.

Per i motivi sin qui esposti, la competente Autorità Giudiziaria ha emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato al sequestro dei suddetti crediti fiscali ceduti in favore dell’indagato, oltre alle somme (complessivamente ammontanti a 180 mila euro) ricevute dai condomini.

Resta in ogni caso inteso che, sussistendo la presunzione d’innocenza, nessun giudizio di colpevolezza può essere espresso nei confronti dello stesso imprenditore anticipatamente all’eventuale pronunciamento di una sentenza definitiva che ne dichiari le responsabilità di natura penale.

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