Di Claudio Bellumori e Dario Gravina
Napoli. Condannati per associazione di tipo mafioso eppure percettori del “reddito di cittadinanza” ma la risposta delle Istituzioni – in questo caso quella della Guardia di Finanza di Napoli – non si è fatta troppo attendere con 60 perquisizioni che le Fiamme Gialle hanno eseguito nei confronti di altrettanti nuclei familiari, al cui interno risultano i citati soggetti collegati alle espressioni della criminalità più pericolosa, ovvero quella che risponde ai clan di camorra.
Le citate attività di Polizia Giudiziaria, disposte dalla Procura della Repubblica partenopea, hanno visto impegnati i finanzieri del Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF) consentendo di sottoporre a sequestro circa 700 mila euro percepiti indebitamente – tra aprile 2019 ed aprile 2020 – dagli indagati, ai quali sono state altresì sequestrate le carte prepagate necessarie per l’erogazione del particolare sussidio.
I primi interventi sul settore erano già partiti ad inizio di quest’anno, allorquando i militari della GDF napoletana avevano operato nei confronti di oltre 100 beneficiari del reddito di cittadinanza”, i quali risultavano condannati in via definitiva per reati di mafia.
Sulla base dei riscontri acquisiti in quella prima fase, i finanzieri hanno così passato al setaccio le posizioni dei rispettivi nuclei familiari scoprendo come questi – in sede di presentazione della domanda – avessero omesso di indicare la presenza di un loro congiunto macchiatosi di reati connessi alla criminalità di tipo mafioso (circostanza questa che determina la revoca del suddetto beneficio economico).
Le perquisizioni hanno interessato diverse zone della città quali Miano, Soccavo, Scampia, Barra Ponticelli, Fuorigrotta, Poggioreale, Secondigliano e Pianura, ma anche altre località della provincia come Ercolano, Portici, Pozzuoli, Melito di Napoli, Casoria, Qualiano e Mugnano di Napoli.
Nella lotta agli indebiti percettori del “reddito di cittadinanza”, che la Guardia di Finanza sta conducendo alacremente in tutte le regioni italiane con il supporto dell’INPS e delle altre competenti istituzioni, è senz’altro da rilevare come soltanto il Comando Provinciale di Napoli – da inizio anno ad oggi – abbia già quantificato in almeno 4,6 milioni di euro la somma delle indebite percezioni complessivamente erogate, che i finanzieri hanno accertato nel corso di specifiche attività d’indagine e che comunque continueranno a proseguire su larga scala per salvaguardare le risorse finanziarie dello Stato, nonché i cittadini che hanno realmente diritto a queste forme di aiuto economico.
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