Di Valentina Giambastiani
PALERMO. È stata denominata “Smoke Trail” l’operazione anticontrabbando che i Finanzieri del Comando provinciale di Palermo, su ordinanza emessa dal GIP del locale Tribunale e precedente richiesta della Procura Europea EPPO (European Public Prosecutor’s Office – Ufficio di Palermo), hanno chiuso stamani con l’esecuzione di 14 custodie cautelari in carcere e 2 arresti domiciliariI.
Oltre al sequestro di beni per un valore complessivo di oltre un milione di euro, mentre per altri 7 indagati (per i quali era stata richiesta analoga misura cautelare) l’esecuzione è rinviata all’esito dell’interrogatorio preventivo, secondo quanto disposto dell’art. 291 c.1 quater del Codice di Procedura Penale come recentemente introdotto dalla Legge n. 114/24.

Autopattuglie della GDF di Palermo pronte ad un intervento
Contestualmente alle misure cautelari di cui sopra, la stessa Procura Europea ha altresì disposto diverse perquisizioni che i militari delle fiamme gialle hanno eseguito presso le dimore e gli altri luoghi nella disponibilità degli arrestati, nei cui confronti si procede per il reato di associazione per delinquere transnazionale finalizzata al contrabbando di sigarette.
Le attività in cronaca, oltre che nella provincia di Palermo, sono tutt’ora in corso in quelle di Trapani e di Napoli, in virtù d’indagini che hanno ricostruito e dimostrato all’Autorità Giudiziaria inquirente i traffici perpetrati da due diverse organizzazioni criminali – attive a livello internazionale oltre che in rapporti di affari tra loro – operanti nelle suddette aree territoriali.
Stando a quanto scoperto dagli investigatori, il primo gruppo criminale era diretto da un tunisino con area d’influenza tra Marsala, Mazara del Vallo e Petrosino, il quale sarebbe riuscito ad introdurre nel territorio nazionale sigarette di contrabbando, principalmente provenienti dalla Tunisia, utilizzando al riguardo delle comuni imbarcazioni da pesca.
A capo del secondo gruppo figura invece un palermitano il quale, attraverso la mediazione offertagli da tre soggetti napoletani, avrebbe acquistato grossi quantitativi di tabacchi lavorati esteri di provenienza nord-africana ed est-europea, che venivano poi stoccati all’interno di magazzini dislocati in zone ad alta densità criminale; tabacchi di contrabbando che poi venivano capillarmente distribuiti alla minuta vendita clandestina attiva in tutta la provincia del capoluogo siculo.
Nel corso delle indagini – durate circa due anni – l’azione di contrasto dei finanzieri è comunque andata avanti con numerosi interventi repressivi che hanno portato all’esecuzione di 7 arresti in flagranza di reato, oltre che con molteplici sequestri che hanno letteralmente strappato dal mercato contrabbandiero del settore ben 22 tonnellate di “bionde” recanti i marchi delle più note aziende, ciò per un controvalore che sfiora i 4 milioni di euro ed un concomitante danno finanziario per l’Unione europea stimato in circa 850 mila euro.
Di particolare rilievo per il positivo svolgimento delle attività è stata inoltre l’acquisizione d’ulteriori elementi indiziari che gli investigatori sono riusciti ad ottenere facendo ricorso ai canali di cooperazione internazionale, attivati per l’occasione dell’ufficio EPPO di Palermo nonché dai corrispondenti Procuratori europei delegati in Germania, Slovenia, Bulgaria, Croazia e Romania.
Altro aspetto investigativo di non secondaria importanza messo in luce dai Finanzieri è stato poi quello che ha accertato l’abnorme sproporzione tra i beni nella effettiva disponibilità degli indagati e la loro dichiarata capacità reddituale, comportando in tal modo una conseguente richiesta d’applicazione di misure cautelari reali con sequestro preventivo di beni mobili e immobili riconducibili agli indagati medesimi, ai quali va comunque riconosciuta la presunzione d’innocenza sino ad eventuale pronunciamento d’una sentenza definitiva di condanna che ne dichiari le rispettive responsabilità penali.
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