Di Michele Toschi
Pavia. Giovani e poco più che ventenni, eppure già più che risoluti nel loro business criminale quanto nei “metodi” con il quale veniva portato avanti.
Questo è quel che emerge oggi a conclusione dell’operazione “Conti in sospeso” condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Pavia, all’esito della quale i militari hanno arrestato sei persone appartenenti ad un agguerrito sodalizio delinquenziale dedito allo spaccio di stupefacenti ed all’estorsione.
La GdF pavese era sulle tracce della banda sin dall’ottobre scorso e, una volta individuati tutti i componenti, hanno così iniziato a monitorarne spostamenti ed attività che, come detto sopra, non si limitavano alle cessioni di dosi di droga (principalmente marijuana e cocaina) in favore di numerosi consumatori abituali della zona nonché della provincia di Milano.
Il sistema utilizzato dal gruppo criminale puntava ad allargare il proprio volume d’affari, per questo avevano iniziato a “reclutare” altri giovani, prevalentemente ragazzi in condizioni economiche disagiate, ai quali “appoggiavano” la droga per la successiva rivendita sulle piazze clandestine dello spaccio.
Così facendo avevano dunque creato una fitta rete di pusher, ma si sa che con tanti “collaboratori” l’intoppo è sempre dietro l’angolo, per questo i membri della banda non ammettevano il benché minimo ritardo: una volta che la droga era stata “spinta” dovevano subito ottenere dai loro pusher il denaro proveniente vendita, altrimenti erano minacce violente (nel migliore dei casi) se non proprio pestaggi in piena regola.
Tutti questi episodi di criminalità sono stati puntualmente documentati dagli investigatori della Guardia di Finanza i quali, una volta ottenuti chiari e sufficienti riscontri probatori – con l’accertamento di cessioni di stupefacente per oltre 8 chili e pagamenti ricevuti per almeno 60 mila euro – hanno fatto scattare all’alba di oggi un intervento condotto con oltre 50 militari, al quale si sono aggiunte le unità cinofile del Gruppo di Linate nonché i “Baschi verdi” del Gruppo Pronto Impiego di Milano.
I sei arrestati, di età comprese tra i 29 ed i 22 anni e tutti domiciliati in varie località del Milanese, avevano vari ruoli nella banda; si andava così dal capo, al tesoriere, al custode ed all’autista del gruppo ma quattro di loro, all’occorrenza, non si facevano certo scrupolo nel puntare armi o picchiare con catene e bastoni chi non era “puntuale” nel portargli i soldi.
Un modus operandi indubbiamente violento e che dunque faceva leva su una forza intimidatrice dimostrata a suon di pestaggi, peraltro emersa anche dai numerosi video che i finanzieri hanno trovato sugli smartphone degli arrestati.
Da rilevare come durante le perquisizioni correlate agli odierni arresti, le Fiamme Gialle abbiano altresì rinvenuto e sequestrato 3 orologi Rolex, gioielli e monili vari, 1.000 euro in contanti, una ventina tra cellulari e tablet, 2 bilancini elettronici e 100 grammi di stupefacenti (hashish e marijuana), ai quali si aggiungono una carabina, 6 coltelli e 40 proiettili calibro 9 utilizzati dagli arrestati per le loro attività estorsive.
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