Di Alessandro Margottini
PRATO. Ottocento chilogrammi di alimenti sequestrati e tre ristoranti sospesi dall’esercizio dell’attività, è questo il sintetico bilancio dell’Operazione “Fast Food” che i finanzieri del Comando provinciale di Prato hanno condotto nel settore dei consumi agroalimentari e della ristorazione.
Il tutto nasce da un’intensificazione dei controlli che le Fiamme Gialle pratesi hanno compiuto durante il periodo estivo, nei quali hanno parallelamente prodotto un’attenta mappatura dei canali d’acquisto di tali prodotti destinati al consumo umano, arrivando successivamente a circoscrivere alcune imprese sulle quali sono stati evidenziati diversi profili di rischio, sia in termini di indicazione geografica e/o denominazione d’origine dei prodotti, sia di tracciamento delle relative filiere di approvvigionamento.
Allo sviluppo della suddetta attività di analisi sono emersi tre esercizi di ristorazione etnica operanti nella città toscana, le cui filiere di approvvigionamento dei prodotti erano quantomeno “opache” al riguardo della qualità e della genuinità dei prodotti forniti ai clienti.
La fase successiva è stata dunque quella degli accessi ispettivi che i finanzieri hanno compiuto al fine di acquisire tutta la documentazione commerciale riguardante le materie prime impiegate, ciò al fine di riscontrare il rispetto delle disposizioni in materia di etichettatura nonché quelle riferite alle certificazioni d’origine, rispetto delle normative comunitarie e nazionali in materia di commercializzazione e somministrazione di prodotti agroalimentari.
Nel corso di tali ispezioni i Finanzieri operanti hanno altresì constatato evidenti carenze igienico-sanitarie, che hanno contestualmente comportato un rapido coordinamento con il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Prato, che al riguardo ha inviato i propri ispettori per gli accertamenti e gli esami di propria competenza.
Proprio a seguito dei controlli attivati dalla GDF pratese si è dunque giunti alla sospensione dell’attività che ha riguardato proprio i tre ristoranti in questione, oltre che al rinvenimento e successiva distruzione di circa 800 chili di alimenti mal conservati e totalmente privi di etichettatura.
I responsabili degli stessi esercizi di ristorazione sono sanzionati ai sensi della pertinente normativa nazionale ed europea.
L’attività operativa in cronaca proseguirà comunque – sempre in maniera congiunta tra Guardia di Finanza e Dipartimento di Prevenzione – anche nei prossimi mesi, nel precipuo interesse dei consumatori nonché dei tanti imprenditori del settore che operano nel pieno rispetto delle regole.
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