Guardia di Finanza: a Rimini scoperti reati di frode fiscale, riciclaggio, rapina e truffa assicurativa dietro un raggiro milionario ai danni di un anziano. Denunciati 3 responsabili

Di Antonio Leone

Rimini. Ci sono casi in cui l’attività di polizia economico-finanziaria abbraccia una funzione realmente “sociale” che tutela persone inermi e sole, vittime di truffatori senza scrupoli pronti a sottrargli con ogni mezzo i propri averi.

È sicuramente questo l’esempio che ha riguardato un 93enne, finito nelle grinfie di un soggetto che si era proposto di aiutarlo nella gestione del suo cospicuo patrimonio, ma che ha poi messo le mani su beni e disponibilità per 2.000.000 di euro attraverso una reiterata serie di diverse azioni criminali scoperte dai finanzieri del Comando Provinciale di Rimini.

Scoperti nel Riminese dalla GDF vari reati fiscali

Il principale indagato di questa poco edificante vicenda, un 45enne di Coriano (Rimini) è stato smascherato grazie alle investigazioni finanziarie condotte dai militari delle Fiamme Gialle che hanno accertato come il truffatore fosse riuscito ad ottenere una delega dalla sua anziana vittima, attraverso la quale ha potuto poi operare indisturbato sui suoi conti correnti movimentando oltre 460.000 euro con l’emissione di alcuni vaglia circolari a nome dei suoi congiunti e di società riconducibili allo stesso truffatore, prospettando però all’anziano un investimento obbligazionario dai ritorni molto vantaggiosi.

Non ancora soddisfatto della “spremitura” che aveva architettato, l’uomo aveva anche stipulato un contratto assicurativo all’insaputa ed a nome del 93enne, ciò grazie alla disponibilità di documenti e dati di cui era venuto in possesso.

L’obiettivo, in questo caso, era quello di inscenare un falso sinistro che gli ha poi consentito di incassare un sostanzioso premio assicurativo in qualità di persona danneggiata dall’inconsapevole assicurato.

A coronamento del tutto, non è nemmeno mancata una vera e propria depredazione di oggetti preziosi (49 pezzi tra anelli, collane e monili di vario tipo) sempre di proprietà dell’anziano ed aventi un valore di circa 17.000 euro, preziosi sui quali il truffatore era riuscito ad allungare le mani dopo aver indotto la vittima ad assumere psicofarmaci che gli aveva propinato come benefici integratori prescritti da un medico.

Le minuziose attività d’indagine della GDF riminese, dettagliatamente rapportate al Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica, hanno però permesso di ricostruire per intero tutte le condotte criminali escogitate e portate a compimento dall’uomo nelle quali, tra l’altro, è stato riconosciuto il concorso di due suoi fratelli.

Numerose e gravi sono dunque le ipotesi di reato contestate a loro carico, tra cui compaiono anche quelli di riciclaggio ed autoriciclaggio per aver re-impiegato il provento delle azioni truffaldine nella propria attività aziendale e per estinguere alcuni debiti, nonché il reato di sottrazione fraudolenta ai pagamenti delle imposte, addebito questo che gli viene mosso per aver compiuto – unitamente ai fratelli – atti fraudolenti finalizzati a costituire un vero e proprio “trust” familiare, finalizzato a consentire all’indagato principale (in debito con il Fisco per oltre 600mila euro) di sottrarsi ad ogni tentativo di riscossione coatta da parte dell’Agenzia delle Entrate.

A conclusione delle indagini, l’Autorità Giudiziaria inquirente ha dunque disposto il sequestro preventivo (già eseguito dai Finanzieri) di beni e disponibilità finanziarie apponendo i sigilli su due ville di pregio, oltre che sui conti correnti del principale artefice della vicenda.

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