Guardia di Finanza: a Vicenza tutela del “made in Italy” e della produzione agroalimentare nazionale, sequestrate oltre 22 tonnellate di miele contraffatto

Di Valentina Giambastiani             

VICENZA. È certamente importante il sequestro di miele contraffatto messo a segno dai finanzieri del Comando provinciale di Vicenza con la collaborazione dei funzionari dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi (ICQRF) i quali, nell’ambito di un’operazione – denominata “Miele 2023” – che ha riguardato la tutela del “made in Italy” e la lotta alla contraffazione nel settore agroalimentare, sono giunti al citato risultato.

L’operazione in cronaca, più nel dettaglio, ha rivolto una particolare attenzione alle irregolarità legate al biologico nonché ad altri illeciti che talvolta si incontrano nella produzione, importazione e immissione in commercio di miele che poi si rivela adulterato oppure contraffatto.

Operazione della GDF a contrasto della commercializzazione di miele contraffatto

 

Su tale presupposto i militari della GDF vicentina – nell’occasione supportati dalla componente speciale del Corpo – e gli ispettori dell’ICQRF, si sono dunque concentrati sulla ricerca di prodotti riportanti false indicazioni di provenienza, indicazioni geografiche o denominazioni di origine non corrispondenti alla realtà, sino ad indirizzare le proprie attenzioni operative verso imprenditore vicentino operante nel settore mellifero, peraltro abbastanza noto poiché i propri prodotti vengono commercializzati su tutto il territorio nazionale.

Va peraltro rilevato come il target operativo in questione sia stato acquisito grazie a mirate “analisi di rischio” che il Nucleo Speciale Beni e Servizi (NSBS) della GDF elabora costantemente, proprio per la tutela del “made in Italy”, in sinergia con lo stesso ICQRF.

Analisi che mirano proprio a verificare il rispetto degli obblighi imposti dalla vigente normativa sulla produzione, importazione, immissione in commercio ed esportazione di miele.

Si tratta, dunque, di un’attività che si prefigge la prevenzione e la repressione di diverse pratiche illecite come la contraffazione e che hanno portato al sequestro amministrativo di 74 fusti di miele da 300 ciascuno, per un totale complessivo di 22,2 tonnellate chili ed un valore commerciale stimato in circa 110.000 euro.

Si tratta infatti di miele proveniente da diversi Stati europei ed extraeuropei (Romania, Ungheria, Turchia, Cina e Vietnam) oltre che privo di qualsiasi indicazione di tracciabilità.

Sequestro al quale si è peraltro unito quello da 3.540 chili di sostanza zuccherina non-BIO (nello specifico zucchero semolato o a velo, in granella, “sporco” e “candito” per un valore stimato in circa 7.000 euro), che veniva illecitamente utilizzata per la nutrizione delle api destinate alla produzione di miele “BIO”.

Ancora una volta la Guardia di Finanza, per mezzo dei propri Reparti territoriali nonché del proprio Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma (NSBS), con il citato Ispettorato che fa capo al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste contribuiscono in maniera determinante alla tutela del settore agroalimentare (internazionalmente riconosciuto come una delle eccellenze tipicamente italiane), dei consumatori che in questi prodotti rivolgono le loro preferenze d’acquisto oltre che loro fiducia di genuinità, nonché di tutti gli operatori che nel settore medesimo ogni giorno lavorano con dedizione muovendo fatturati multimilionari che sono di fondamentale importanza per l’intera economia nazionale.

Interessi che vanno perciò preservati anche attraverso l’impiego di risorse investigative specialistiche, che la GDF garantisce nell’ambito della sua peculiare funzione di polizia economico-finanziaria.

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