Guardia di Finanza: Bologna, denunciati due tunisini che finanziavano un soggetto presente nelle liste dall’Antiterrorismo internazionale. Parte dei finanziamenti derivavano anche dal Reddito di Cittadinanza che percepivano

Di Antonio Leone

Bologna. Avevano usufruito del Reddito di Cittadinanza pur non avendone diritto incassando circa 12.000 euro, finanziando sino ad aprile scorso con parte di quel denaro un “foreign fighter” islamico localizzato in Tunisia, nonché iscritto nelle liste antiterrorismo delle Autorità di polizia del Belgio.

È questa la scoperta compiuta dai finanzieri del Comando Provinciale di Bologna – Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata (GICO) sul conto di due soggetti di nazionalità tunisina. I militari delle fiamme gialle, infatti, stavano operando alcuni specifici controlli su possibili casi di utilizzo del sistema bancario per finalità di terrorismo, quando si sono imbattuti in alcune operazioni sospette effettuate attraverso un’agenzia di money transfer sita nella provincia di Ferrara.

Ed è stato a quel punto che gli investigatori della GDF bolognese, diretti dalla locale Procura della Repubblica, hanno cominciato ad analizzare diversi flussi di denaro che presentavano profili di una certa criticità, ricorrendo per l’occasione anche ai preziosissimi strumenti di cooperazione internazionale messi a disposizione da EUROPOL attraverso il “Terrorism Financial Tracking Program”, nonché eseguendo altre attività di polizia giudiziaria esplicatesi attraverso appostamenti, pedinamenti nonché perquisizioni locali e personali.

SPOLETO 01/07/2009 CASERMA DELLA GUARDIA DI FINANZA “MONTE GRAPPA” FINANZIERI IN ADDESTRAMENTO DEL GRUPPO SCELTO “ANTITERRORISMO PRONTO IMPIEGO”
FOTO DI © FABIO FIORANI/SINTESI

Ed è stato proprio nel corso di queste attività che i finanzieri bolognesi hanno scoperto come i due soggetti finiti nell’indagine, dichiarando posizioni reddituali e lavorative non corrispondenti alla realtà, erano riusciti a percepire la citata misura di sostentamento economico che avevano poi in parte “girato” in Tunisia a beneficio di un soggetto ritenuto in collegamento con i gruppi terroristici di matrice islamica; circostanza questa peraltro dimostrata dall’individuazione delle fonti di reddito dalle quali provenivano le rimesse monetarie “devolute” al terrorista in questione.

Oltre ad un primo deferimento all’Autorità Giudiziaria, i due tunisini sono stati altresì destinatari di una seconda denuncia per il reato di invasione di terreni o edifici in quanto occupanti abusivi – dal 2011 – di un alloggio popolare sul quale, però, non avevano alcun titolo, e che ora dovranno immediatamente restituire insieme alla sostanziosa somma di denaro indebitamente ricevuta dall’INPS.

L’odierna operazione dà dunque modo di osservare come le funzioni di polizia economico – no finanziaria, che tipicizzano le proiezioni operative del Corpo, oltre che puntare alla salvaguardia degli interessi economici dello Stato, grazie a strumenti e competenze investigative all’avanguardia finiscano poi per interessare attività d’indagine di portata internazionale come quelle sul terrorismo ed al suo contrasto.

 

 

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