Guardia di Finanza: Catanzaro, scoperto un consolidato giro di irregolarità correlate alla “carta del docente”. Coinvolti 62 insegnanti e comminate sanzioni per 210.000 euro

Di Marco Lainati

Catanzaro. Non sono stati propriamente dei buoni maestri i 62 insegnati scoperti e segnalati dai finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro per aver commesso irregolarità sulla c.d. “carta del docente”, un bonus previsto dallo Stato per tutti i docenti ai fini del loro aggiornamento professionale ma che i responsabili in questione avevano indebitamente “dirottato” per utilità del tutto personali.

A rivelare l’ennesima vicenda di malcostume perpetrata ai danni delle casse pubbliche è stata un’attività ispettiva che i finanzieri del Gruppo di Lamezia terme hanno condotto nei confronti di un noto esercizio commerciale operante nel territorio di loro competenza, e che i militari avevano precedentemente attenzionato sulla base di alcune “analisi di rischio” eseguite dai colleghi dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma.

Proprio nell’ambito delle conseguenti attività ispettive rivolte al contrasto dell’indebita percezione di erogazioni pubbliche, i militari delle fiamme gialle hanno accertato come tali bonus – contrariamente alla normativa ed alle finalità che lo hanno istituito – erano stati spesi per l’acquisto di smart-tv, smartphone ed elettrodomestici di vario genere in luogo di libri, pubblicazioni, corsi di aggiornamento, biglietti per rappresentazioni teatrali nonché apparecchiature telematiche specificamente indicate dal legislatore e ritenute necessarie per la loro importante funzione di insegnamento.

GDF – attività d’ufficio

Come dimostrato dalle indagini, grazie alla complicità del commerciante era stato invece innescato un fantasioso meccanismo con il quale aggirare la norma, e che si realizzava nell’emettere un primo scontrino per uno dei beni ammessi dalla normativa (quale prova d’acquisto necessaria ai fini del rimborso), salvo poi restituire di lì a poco l’oggetto intatto al commerciante che poi gliene cedeva uno diverso e di prezzo più elevato sulla base delle richieste esposte dalla controparte con cui era in combutta.

Lo stratagemma sembrava funzionare bene, finché gli uomini della GDF non hanno deciso svelare l’arcano mettendo così a nudo l’ennesima “furberia” sul genere e che ora costerà ai responsabili somme di tutto rispetto.

Per i numerosi insegnanti implicati nella vicenda, nonché per il commerciante con cui erano in accordo, sono state infatti applicate le previste sanzioni amministrative pari al triplo dell’importo indebitamente speso/incassato per un ammontare complessivo di 210000 euro.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore