Di Antonio Leone
Crotone – Reggio Calabria. La Guardia di Finanza sta sempre più incrementando la propria attività operativa a contrasto delle indebite percezioni di erogazioni pubbliche, e l’importante compito a cui il Corpo è chiamato diviene di fondamentale importanza in questo difficile momento storico dove gli aiuti dello Stato alle famiglie ed alle imprese debbono essere assicurati con capillarità e celerità verso quei cittadini e quelle attività economiche che ne hanno reale bisogno.
Le ultimissime riprove in ordine di tempo provengono dalla Calabria, esattamente da Crotone e dalla provincia di Reggio Calabria, con due distinte operazioni di seguito descritte:
Aveva dichiarato una grave perdita di fatturato dovuta alla pandemia da COVID-19 e per questo richiesto il contributo di sostentamento economico previsto per le imprese in difficoltà; contributo poi regolarmente ottenuto ed incassato per un totale di 60.500 euro.
È questo il preambolo di un’attenta attività ispettiva condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Crotone che ha messo nei guai un operatore economico della zona, sul conto dei quali i militari delle fiamme gialle hanno effettuato alcuni riscontri sui propri flussi finanziari scoprendo che il suddetto contributo a fondo perduto – anziché venire impiegato per risollevare le sorti dell’azienda – era stato scialacquato nel volgere di poco tempo per spese voluttuarie e del tutto personali del beneficiario, fattore questo che ha fatto così ritenere che l’imprenditore in questione avesse dunque dichiarato il falso per ottenere il citato beneficio economico.

Controlli della Guardia di Finanza
Alla luce di tali elementi, il responsabile della frode è stato quindi denunciato alla locale Procura della Repubblica per il reato di “indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato”, con la contestuale richiesta di sequestro preventivo di beni per un importo pari alla somma percepita in maniera illecita.
Sullo stesso settore delle erogazioni pubbliche si è sviluppata anche la seconda operazione, stavolta condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria – Compagnia di Melito di Porto Salvo, i quali hanno passato al setaccio le posizioni di 91 nuclei familiari che, in ragione della nota emergenza pandemiologica ancora in atto, avevano dichiarato al Comune di Africo (RC) di trovarsi in stato di difficoltà economica tale da non poter provvedere neppure all’acquisto di generi alimentari di prima necessità.
Anche in questo caso, però, gli accurati accertamenti svolti dai militari della GDF reggina hanno fatto presto emergere un quadro ben diverso, fatto di mistificazioni messe in atto per potersi impossessare dei c.d. “Buoni Spesa Covid-19” che gli Enti locali erogano in favore dei cittadini che versano in grave e comprovato stato di indigenza; in buona sostanza avevano trovato il modo di fare la spesa gratis alle spalle del Comune e della collettività.
Tali riscontri, infatti, hanno inconfutabilmente dimostrato come uno o più componenti dei nuclei familiari beneficiari del suddetto “buono” avevano ricevuto regolarmente lo stipendio, anche per consistenti importi, oppure alterato il proprio stato di famiglia indicando soggetti fittizi o non residenti al fine di incrementare l’importo del beneficio, oppure ancora percepito il Reddito di Cittadinanza, l’Indennità di Disoccupazione o altre prestazioni sociali agevolate sul genere.
Al termine delle suddette attività di riscontro, sono state dunque contestate ai responsabili sanzioni amministrative per indebita percezione di erogazioni pubbliche per un totale di 64.500 euro, mentre i trasgressori sono stati segnalati all’Amministrazione Comunale erogante al fine di avviare le conseguenti azioni di recupero delle somme indebitamente percepite che, nello specifico, ammontano a 21.500 euro.
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