GUARDIA DI FINANZA: GIOVANNI GIUSEPPE MELONI, L’EROE SARDO CHE SALVÒ IL BRIGANTINO “SANTO SPIRITO” (PALINURO, 18 DICEMBRE 1899)

Di Gerardo Severino*

PALINURO DI CENTOLA (SALERNO) nostro servizio particolare. Giovanni Giuseppe Meloni, nato a Bortigali (Nuoro) il 1° novembre del 1869, dopo aver prestato il servizio di leva nel Regio Esercito si era arruolato nella Guardia di Finanza, il 17 dicembre del 1887.

La foto è tratta da una rivista dell’epoca che riporta per errore il cognome del militare

Giovanissimo indossava già i gradi di Sotto Brigadiere, prima tappa di una fulgida carriera culminata, il 18 gennaio del 1917, con la promozione al grado apicale di Maresciallo Maggiore.

Il Sottufficiale sardo fu uno dei più eroici che la Sardegna abbia mai offerto alle Fiamme Gialle, un uomo che si sarebbe distinto, per coraggio e dedizione, sia nel corso delle tradizionali attività istituzionali proprie del Corpo, sia nella tutela della vita umana, come nel caso di eroismo che proponiamo quest’oggi, volendo ricordare il prezioso e insostituibile ruolo che la Guardia di Finanza ha avuto, sin dalle sue remote origini, nella salvaguarda della vita umana in mare.

L’area ove avvenne il salvataggio del 18 dicembre 1899

Era il 18 dicembre del 1899, quando a Palinuro di Centola, in provincia di Salerno, il Brigantino Ungherese “Spirito” stava per naufragare sugli scogli del leggendario Capo tanto caro ad Omero.

Capo Palinuro in una cartolina degli anni ’20 del secolo scorso

Alle invocazioni d’aiuto provenienti dall’equipaggio accorsero alcuni pescatori del posto, ma anche e soprattutto il Sotto Brigadiere Giovanni Giuseppe Meloni, il quale, nonostante appartenesse al Contingente di terra del Corpo era un abile nuotatore.

Preso il comando dell’operazione di soccorso, il Meloni riuscì a raggiungere con un battellino da pesca il brigantino straniero, il quale fu assicurato ad alcune poderose corde, in seguito tirate a riva da molte braccia di volontari accorsi sulla spiaggia.

In seguito, oltre ad un Attestato Ufficiale di Benemerenza da parte del Ministero della Marina italiano, fu personalmente l’Imperatore d’Austria e Ungheria, Francesco Giuseppe, che gli conferì la Croce d’Argento al Merito Civile, decorazione che gli verrà appuntata l’anno seguente, a Positano, ove nel frattempo il Sottufficiale era stato trasferito al comando di quella Brigata [1].

L’importante decorazione fu appuntata sul petto dell’eroe nel corso di una solenne cerimonia militare, così come ci ricorda “Il Finanziere” dell’epoca, al quale lasciamo la parola: “Mi giunge notizia da Positano di una onorificenza conferita, giorni sono, al sottobrig. Meloni Giuseppe, decretatagli dall’imperatore Austro-Ungarico pel coraggioso salvataggio operato, in unione ad altri borghesi del brigantino austriaco Spirito, che nelle acque tirrene, dall’onda furiosa, era stato travolto. La meritata onorificenza – così informano – consisteva in una elegante croce d’argento inquadrata, con indovinata estetica, in una splendida corona di eguale metallo.

La cerimonia riuscì veramente imponente, e vi parteciparono tulli i disponibili della brigata di Positano.

Il Meloni – simpatica figura di sott’ufficiale qui conosciuto dai buoni cittadini per la squisita bontà dell’animo suo – appariva commosso. Il nostro amato Ispettore Cav. Napoleone Paladino, dopo aver consegnato la ben meritata onorificenza al Meloni, tenne un discorso, elevato per forma e concetti, esaltando l’atto di valore nel quale il Meloni col pericolo della propria vita, tanto si era distinto. Concluse con  un caloroso saluto al benemerito graduato, ed incitando i suoi dipendenti ad imitarlo nella via del dovere, dove si conseguono sempre le più ambite soddisfazioni.

Al neo decorato il Finanziere manda i suoi più vivi rallegramenti con una vigorosa stretta di mano e l’augurio che l’onorificenza della quale fu meritatamente insignito dall’imperatore d’Austria non rimanga la sola che orni il suo petto di valoroso soldato[2].

Un brigantino di fine Ottocento

La Croce non fu l’unica ricompensa che gli verrà concessa, così come l’atto eroico non fu l’ultimo, ma solo uno dei migliaia che i contemporanei, così come le future generazioni di Fiamme Gialle, spesso nel silenzio della cronaca, anche laddove le vittime furono loro stesse, hanno generosamente offerto a chiunque fosse in pericolo, lungo le spiagge e i mari d’Italia.

NOTE

[1] Da “Premi accordati nel mese di luglio 1900”,  in Bollettino Ufficiale della R. Guardia di Finanza, anno 1900, p. 332.

 

[2] Cfr. Corrispondenza dal titolo “Da San Marzano sul Sarno”, in Il Finanziere. Monitore della R. Guardia di Finanza, n. 81 del 16 ottobre 1900, p. 2.

*Colonnello (Aus) della Guardia di Finanza – Storico Militare

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