Guardia di Finanza: Napoli, i baschi verdi inseguono due fuggitivi in uno stabile e scoprono una piccola armeria della camorra. Sequestrate 3 pistole e 48 cartucce

Di Fabio Mattei

Napoli. Quando hanno visto arrivare in velocità alcune pattuglie della Guardia di Finanza hanno pensato di non voler avere a che fare con i finanzieri e di evitare dunque possibili problemi, è così un gruppetto di persone, alla vista dei lampeggianti, si è subito disperso nel circondario.

Una scena come se ne possono vedere molte nei centri urbani degradati dove la malavita attecchisce con i suoi traffici, ma i finanzieri non sono stati certo a guardare e così, nell’inseguire due soggetti che in fretta e furia avevano guadagnato il vano scale di uno stabile facendo perdere le loro tracce, hanno deciso di controllare accuratamente il luogo scoprendo, dietro un’intercapedine semichiusa da una piccola porta d’alluminio, alcuni involucri contenenti 3 pistole con matricola abrasa (delle quali due complete di caricatore rifornito e colpo in canna) oltre a 48 cartucce.

Il materiale sequestrato

Il sequestro delle armi, con ogni probabilità appartenente ai gruppi malavitosi che gravitano intorno al “lotto zero” (nota piazza di spaccio del quartiere partenopeo di Ponticelli), è stato operato dai finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Napoli.

Le armi scovate dai militari delle fiamme gialle, più nel dettaglio, sono una pistola modello “Issc M22” completa di relativo caricatore contenente 8 cartucce, una pistola modello “Beretta 15” ed una pistola “Tanfoglio”, anche questa completa di caricatore rifornito di sei cartucce calibro 9.

Si tratta dunque di pistole semiautomatiche (“fierr” come vengono definite nel gergo dei criminali), dotate di un buon volume di fuoco, robuste e che richiedono una manutenzione minima, per di più di dimensioni abbastanza contenute, l’ideale per essere occultate facilmente sotto i vestiti ed estratte in maniera fulminea durante un’azione criminosa.

Proprio sulla base di questi elementi, oltre che nell’individuazione dei fuggitivi, le attenzioni degli investigatori della GDF si stanno ora avvalendo di specifici accertamenti tecnico-balistici, grazie ai quali sarà possibile capire se le armi sequestrate siano già state precedentemente impiegate in fatti di sangue che hanno più volte macchiato il capoluogo partenopeo ed il suo hinterland.

 

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