Di Massimo Giardinieri
Imperia. Non si ferma la sequenza di sequestri che la Guardia di Finanza sta mettendo a segno – da nord a sud del Paese – in queste ultime settimane nel settore del contrabbando di tabacchi lavorati esteri di contrabbando.
Stavolta, ad arrivare al bersaglio grosso sono stati i finanzieri del Comando Provinciale di Imperia, i quali hanno eseguito un nuovo sequestro di “bionde” davvero rilevante (9.000 kg).
L’attività in parola è avvenuta nel contesto dei servizi che la Guardia di Finanza svolge presso i confini nazionali, nonché presso le zone di vigilanza doganale affidate ai controlli del Corpo.
Anche in questo caso, lo scenario è stato rappresentato da uno di questi ambiti territoriali, nello specifico quello della barriera autostradale di Ventimiglia (Imperia) che, come noto, è prospiciente al territorio francese.
Durante la normale ispezione ad un autoarticolato avente targa italiana, uno dei tantissimi che ogni giorno entrano in territorio nazionale dal varco ventimigliese, i militari operanti hanno riscontrato alcune anomalie sui documenti di trasporto esibiti dal conducente (un cittadino di nazionalità bulgara) e, diffidando delle risposte contraddittorie rese dall’uomo circa il suo viaggio, hanno così deciso di approfondire il controllo avvalendosi dell’ausilio di una propria unità cinofila.
Proprio grazie alla loro consolidata esperienza operativa, nonché ad un controllo molto attento, gli stessi Finanzieri riuscivano di lì a poco a scoprire come all’interno del rimorchio, sotto un piccolo, ma comunque pesante carico di copertura costituito da innocui materiali metallici, erano presenti trenta pedane di legno, sulle quali erano state adagiate ben 45.000 stecche di sigarette per un peso complessivo di 9 tonnellate, riportanti i marchi (invero stampati in maniera alquanto grossolana) di Marlboro, Winston e Chesterfield comprese di avvertenze in lingua italiana.
Nella lampante evidenza dei fatti, il cittadino bulgaro è stato tratto in arresto per contrabbando di tabacchi lavorati esteri in base a quanto stabilito dal Testo Unico della Legge Doganale (TULD), mentre tutta “merce”, il grosso automezzo utilizzato per trasportarlo nonché tre telefoni cellulari nelle disponibilità dell’autotrasportatore, sono stati sequestrati con tanto di convalida già emessa dalla competente Autorità Giudiziaria.
Il carico illecito – nella sostanza materializzato in qualcosa come 900.000 pacchetti di sigarette – avrebbe fruttato sul mercato clandestino del contrabbando guadagni calcolabili in circa un milione e 500mila euro, oltre a rappresentare un potenziale pericolo aggiuntivo per la salute degli incauti fumatori, derivante questo dalla mancata verifica sui parametri minimi qualitativi (es. il contenuto di catrame e di altre sostanze cancerogene) normalmente previsti dalla vigente normativa europea.
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