Guardia di Finanza: operazione “Touch and Go”, scoperta a Livorno un’evasione fiscale nel settore del trasporto su aerotaxi

Di Armando Modesto

LIVORNO. Società di aerotaxi che hanno evaso l’imposta erariale per un ammontare di circa 353.000 euro: questo è quanto hanno scoperto i finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di Livorno – Sezione Aerea di Pisa, all’esito di una specifica operazione anti-evasione denominata “Touch and Go”.

I finanzieri hanno analizzato i registri presenti in tutti gli aeroporti toscani con un certosino riscontro dei dati lì iscritti dal 2017 fino al 2021, incrociando altre informazioni acquisite dalle banche-dati in uso alla GDF.

Al vaglio dei militari sono così finite tutte le società che hanno effettuato prestazioni di tipo aeronautico e servizi di aerotaxi in genere (anche di trasporti “exclusive”), con aerei aventi una capacità massima di 19 passeggeri.

L’attività di consultazione delle banche dati svolta durante le indagini

Tra le società interessate dall’indagine tre di queste (tra cui una estera) sono risultate inadempienti al pagamento dell’imposta erariale prevista dal Decreto Legge 201/2011 – “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”.

La norma in argomento, infatti, prevede che per questi particolari voli ogni passeggero debba corrispondere una somma pari a 100 euro per tratte inferiori ai 1.500 km, che sale ai 200 euro per le percorrenze superiori.

La citata imposta – pur rimanendo a carico del singolo passeggero – deve comunque essere versata dal vettore aereo entro il mese successivo a quello di effettuazione del servizio, questo per tutte le tratte aeree percorse con aeromobili immatricolati nel Registro Aeronautico Nazionale tenuto dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), così come nei corrispondenti registri dei Paesi comunitari o comunque appartenenti allo spazio economico europeo.

In tal modo per gli investigatori è stato così possibile contestare il mancato pagamento di importanti tributi, in considerazione di un non certo esiguo numero di passeggeri dichiarati dal vettore aereo nonché delle località di partenza e di quelle di arrivo toccate dai loro aeromobili, circostanza per la quale è stata altresì applicata la prevista sanzione, pari al 30% del dovuto.

L’attività svolta da finanzieri testimonia, ancora una volta, il costante impegno del Corpo nel contrasto all’ evasione fiscale che, oltre a ledere gli interessi dell’Erario, costituisce un’alterazione delle regole di sana concorrenza tra le società del settore.

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