Guardia di Finanza: ricerca ed aggressione di patrimoni derivanti da attività criminali. A Trapani sequestrati beni per 500.000 euro nei confronti di un pregiudicato attivo nel traffico di sostanze stupefacenti  

Di Antonella Casazza.

TRAPANI. Un sequestro di beni per circa mezzo milione di euro è stato eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Trapani nei confronti di un pregiudicato della zona attivo nella coltivazione e nello spaccio di stupefacenti.

La citata misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal Tribunale di Trapani su richiesta della locale Procura della Repubblica, nasce dagli accertamenti eseguiti dai militari delle fiamme gialle, oltre che dalle valutazioni riguardanti il tenore di vita del pregiudicato in questione, conseguentemente al quale gli inquirenti ritengono viva – anche in parte – dei proventi ottenuti dalle proprie attività delittuose.

Autopattuglia della Guardia di Finanza di Trapani

Un ruolo fondamentale nell’emissione del suddetto provvedimento giudiziario lo hanno dunque avuto le indagini economico-finanziarie nonché di natura patrimoniale condotte dalla GDF, grazie alla quale è venuta alla luce l’evidente “sproporzione” esistente tra i modestissimi redditi dichiarati dal nucleo familiare dell’indagato rispetto alle loro reali “disponibilità”, peraltro testimoniate dagli incrementi patrimoniali registrati nel periodo oggetto delle indagini ed ai quali si assomma la disponibilità indiretta di consistenti beni immobili e mobili che, seppur formalmente intestati a membri del medesimo nucleo familiare, derivano però dai suddetti traffici illeciti.

In ragione del dettagliato quadro probatorio fornito dagli investigatori, la competente Autorità Giudiziaria ha pertanto emesso il relativo decreto d’urgenza (ai sensi della vigente normativa antimafia), che più nel dettaglio ha interessato tre immobili destinati a struttura ricettiva turistica siti nella città di Trapani, otto veicoli, sei rapporti bancari, l’intero compendio aziendale di una ditta individuale nonché i beni intestati ad un’associazione.

Anche in questo caso si è dunque trattato di un’attività di servizio connotata da un elevato livello tecnico-specialistico che rientra in un settore assolutamente fondamentale nella lotta al crimine in tutte le sue forme, ovvero quello dell’individuazione ed aggressione dei patrimoni mobiliari nonché di disponibilità finanziarie illecitamente accumulate dai soggetti abitualmente dediti al compimento di azioni malavitose.

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