Di Alessandro Margottini
SASSARI. Aveva nel suo bagaglio 800 pastiglie i cui principi attivi sono ricompresi nella lista delle sostanze stupefacenti. Fermata dai finanzieri del Comando Provinciale di Sassari, Compagnia Porto Torres, i quali, dopo aver ispezionato i suoi effetti personali e scoperto l’illecito stock occultato al suo interno, l’hanno arrestata in flagranza di reato.
Il “corriere” in questa circostanza si è rivelata essere una cittadina nigeriana che i militari delle fiamme gialle hanno fermato durante uno dei loro controlli a merci, passeggeri, veicoli e bagagli che ogni giorno sbarcano dalle motonavi che attraccano nello scalo marittimo sardo.
La donna in questione era però scesa a piedi confondendosi nel solito viavai che si crea in queste circostanze e con sé aveva soltanto un bagaglio a mano.
Ai finanzieri operanti però la sua figura non è passata completamente inosservata, nonostante il traffico di persone e automezzi già creatosi sottobordo, per questo le hanno chiesto di mostrare i documenti oltre che il contenuto del suo trolley.
Alle solite domande di rito circa i motivi del suo arrivo in Sardegna la cittadina nigeriana si è mostrata subito dubbiosa ed evasiva nelle risposte, segnali che operatori di polizia esperti ben conoscono e sanno correttamente “decifrare” andando così ad approfondire il controllo.
Controllo che, proprio nel caso in parola, ha dato subito esito positivo facendo affiorare le 800 pastiglie in questione le quali, ai successivi esami, hanno rivelato contenere tapentadolo e tramadolo, sostanze organiche abbastanza note poiché ricomprese nella categoria degli oppioidi, per questo acquistate – spesso a caro prezzo – da chi è alla ricerca dei loro potenti effetti antidolorifici, ma anche da chi li usa in pericolosi abbinamenti con altre droghe.
Le scatole di farmaci in cui erano confezionate le 800 pastiglie rinvenute dai militari sono state immediatamente sottoposte a sequestro, insieme alla somma di 4.500 euro in contanti ritenuta d’illecita provenienza ed a tre cellulari che la donna aveva con sé.
Come indicato sopra, il “corriere” in questione è stata arrestata in flagranza di reato nonché posta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che le ha contestato il reato di detenzione e trasporto di sostanza stupefacente, secondo quanto previsto dall’art. 73 del D.P.R. 309/1990 “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”.
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