Guardia di Finanza: scoperta a Taranto una frode fiscale “carosello” nel commercio di bevande. Eseguito un sequestro da 9.8 milioni di euro

Di Marco Lainati

Taranto. Nove imprese nazionali (risultate poi esistenti solo sulla carta) utilizzate con l’unico scopo di evadere il Fisco, manovrate da otto amministratori accusati ora di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale. Questi sono gli elementi che hanno determinato un ingente sequestro di beni e disponibilità finanziarie per un valore di 9.800.000 euro, che i finanzieri del Comando Provinciale di Taranto hanno eseguito oggi su ordine del GIP del locale Tribunale.

L’indagine, più nel dettaglio coordinata dalla Procura della Repubblica tarantina e condotta nei confronti di tre società attive nel commercio all’ingrosso di bevande, tutte con sede nella provincia, ha permesso di rilevare un’insidiosa frode (tecnicamente conosciuta come “frode carosello”) messa a punto dai responsabili per evadere l’imposta sul valore aggiunto (IVA).

Come dimostrato dagli investigatori della GDF, gli indagati erano infatti ricorsi alla creazione (soltanto cartolare) di diverse società-fantasma da interporre ad hoc nei diversi passaggi economici della citata attività d’impresa, ciò con il chiaro scopo di ostacolare gli Organi accertatori nella ricostruzione delle filiere commerciali così com’erano realmente avvenute per sottoporle alla prevista tassazione.

Proprio con tale sistema, si poteva così inizialmente simulare l’avvenuta esportazione di merci all’estero in favore di quattro “cartiere” con asserita sede in Austria, Polonia, Slovenia e Bulgaria, per poi dichiarare operazioni d’importazioni di medesime merci in proprio favore ma in completa evasione d’imposta.

Scoperto il trucco – non certo inedito in tali condotte evasive – l’Autorità Giudiziaria inquirente ha così disposto il citato provvedimento preventivo il quale, oltre ad essere finalizzato alla successiva confisca, corrisponde all’ammontare complessivo dell’imposta evasa dagli artefici della frode e che dunque già nell’immediato, grazie all’impianto normativo vigente in materia, punta a risarcire l’Erario nazionale dal danno economico subìto.

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