Guardia di Finanza: sequestrate nel porto di Napoli 1.900 biciclette provenienti dalla Cina ed equipaggiate con componentistica contraffatta. Denunciato un amministratore di società

Di Aldo Noceti

Napoli. La bicicletta in tutte le sue versioni è sicuramente il veicolo di questo particolare momento storico, dove le persone sono sempre più sensibili ai temi dell’ambiente e dell’ecosostenibilità dei mezzi di trasporto, per questo il boom della domanda avvenuto a livello planetario non poteva non smuovere gli interessi dei contraffattori che, proprio in tale settore merceologico, cercano terreno fertile per i loro loschi affari favoriti anche dalla grande difficoltà che le aziende hanno nel poter rifornire i loro dealer in tempi contenuti.

Ed è proprio in questo contesto che si inquadra una brillante attività di servizio che i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, di concerto con il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), hanno condotto nel porto partenopeo sequestrando un carico composto da 1.900 biciclette sulle quali erano stati montati componenti con il marchio di fabbrica contraffatto.

Un immagine della recente operazione

Si tratta del brand di una nota casa giapponese i cui prodotti rappresentano un vero e proprio “must have” per milioni e milioni di appassionati come di semplici praticanti dello sport ciclistico, ed in questo caso cambi, ingranaggi ed altre parti essenziali delle bici sono stati rintracciati da finanzieri e doganieri all’interno di alcuni container provenienti dalla Cina e sottoposti ad attenta ispezione doganale.

Ed è stata proprio la “competenza” dei militari delle fiamme gialle e dei funzionari dell’ADM a rivelare che c’era qualcosa di anomalo in quella spedizione di merce, giacché i componenti in questione – per peso e per rifinitura di alcuni loro particolari – si presentavano difformi rispetto alle normali produzioni di quella casa nonché degli altri brand ad essa collegati, per questo è stata richiesta una perizia ai tecnici dell’azienda nipponica i quali hanno subito confermato la totale falsità di quanto esaminato.

L’intera partita di biciclette – destinata a due società campane e dal valore di oltre 1.000.000 di euro –  è stata dunque sequestrata, mentre per l’amministratore delle società medesime è scattata una denuncia per contraffazione.

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