Guardia di Finanza: sequestrati in porto 45 mila capi di abbigliamento con marchio contraffatto di noti brand della moda internazionale. Denunciate tre persone

BRINDISI. È certamente di rilievo il sequestro di prodotti contraffatti che i Finanzieri del Comando Provinciale di Brindisi, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno effettuato nel corso di quattro distinti interventi portati a termine all’interno del porto cittadino.

Si tratta di 45 mila articoli di abbigliamento – provenienti dall’Est Europa – tra scarpe, pantaloni, felpe e cappellini tutti contrassegnati dai marchi (contraffatti) di noti brand internazionali della moda particolarmente in voga tra il pubblico giovanile, come Gucci, Golden Goose e Goorin Bros per un valore di mercato che supera tranquillamente i due milioni di euro.

Autovettura operativa veloce delle Fiamme Gialle brindisine

Per arrivare all’individuazione dei carichi di “merce-fake” Finanzieri e Doganieri hanno dovuto compiere una serie di attenti riscontri e controlli doganali sui mezzi e sui passeggeri in arrivo dalla Grecia, durante i quali gli operatori hanno intercettato diversi autoarticolati con a bordo carichi di copertura, piazzati allo scopo di far passare indenni ai controlli i suddetti prodotti contraffatti, la cui natura illecita è stata peraltro confermata dai periti delle società interessate.

Una contraffazione ben realizzata, che avrebbe perciò potuto trarre facilmente in inganno anche il consumatore convinto di acquistare un capo originale.

La circostanza accertata dal personale della Guardia di Finanza e dell’ADM ha, dunque, concretizzato un tentativo di introduzione e commercializzazione di merce contraffatta secondo quanto previsto dall’art. 474 del Codice Penale, per tale motivo i carichi stessi sono stati immediatamente sottoposti a sequestro con contestuale segnalazione di tre soggetti all’Autorità Giudiziaria (uno dei sequestri è stato infatti operato a carico d’ignoti).

Controllo doganali al porto di Brindisi con unità cinofile della Guardia di Finanza

Resta, tuttavia, inteso che la responsabilità penale dei soggetti coinvolti sarà eventualmente dichiarata solo all’esito del relativo procedimento giudiziario, e soltanto in presenza d’una sentenza definitiva di condanna.

L’operazione pone una volta di più in risalto l’eccellente sinergia esistente tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Un impegno incessante e comune che si rivolge – oltre alla tutela degli interessi finanziari dello Stato – anche alla sicurezza ed alla salvaguardia dei consumatori, spesso raggirati dall’economicità dei prodotti e che, in casi come quello qui descritto, finiscono così per alimentare i ricchi circuiti criminali del falso.

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