Di Gianluca Filippi
NAPOLI. È uno dei sequestri più rilevanti del suo genere quello compiuto dai Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli – Gruppo di Frattamaggiore, i quali hanno intercettato un ingente quantitativo di farmaci ad azione dopante provenienti dall’estero e sprovvisti di autorizzazione all’immissione in commercio in Italia.
Nella vicenda risultano, al momento, coinvolti due soggetti residenti tra Casoria e Afragola, alla cui identificazione i militari delle Fiamme Gialle sono giunti dopo una penetrante attività info-investigativa che aveva rivelato la possibile esistenza di un traffico illecito di questi farmaci.

Autopattuglie della Guardia di Finanza partenopea in azione
Un’attività che è proseguita sin quando gli stessi investigatori hanno isolato due pacchi provenienti dall’Est Europa – entrambi in transito nell’hinterland partenopeo – destinati a due personal trainer, nonché gestori di una palestra.
Alla luce degli elementi probatori acquisiti sino a quel punto, su autorizzazione della competente Autorità Giudiziaria, i Finanzieri hanno dunque proceduto a una perquisizione locale nei confronti dei sospettati, dalla quale sono stati rinvenuti 90.515 prodotti farmaceutici confezionati.
Tra i prodotti figurano anche numerose dosi di famaci anabolizzanti e androgeni inseriti nella lista dei farmaci vietati stilata dall’Agenzia Mondiale Antidoping – World Anti-Doping Agency (WADA), e il loro illecito utilizzo in campo sportivo è legato alla possibilità di aumentare in breve tempo la massa muscolare degli atleti, purtroppo anche con la possibile insorgenza di gravi effetti collaterali.

I farmaci dopanti sequestrati dalla Guardia di Finanza di Napoli
Da notare come tra i prodotti in questione figuri anche il GH (acronimo di “growth hormone”), ovvero del noto ormone della crescita particolarmente ricercato in certi ambiti che con una pratica sportiva sana e rispettosa dei regolamenti non hanno nulla a che fare, la cui singola dose sul “mercato nero” del settore vale fino a cinquecento euro.
Ecco perché sull’intero quantitativo di farmaci sequestrati dagli uomini della Guardia di Finanza partenopea diviene semplice stimare ricavi per circa un milione di euro, il che rende abbastanza bene l’idea di quali ritorni economici si possano ottenere da questo particolare business illecito.
Ai due soggetti denunciati – nell’attuale fase dell’indagine che li riguarda – va comunque riconosciuta la presunzione d’innocenza costituzionalmente garantita sino a compiuto accertamento delle loro eventuali responsabilità, le quali non potranno essere dichiarate sino al pronunciamento d’una sentenza irrevocabile di condanna.
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