Guardia di Finanza: sottrae dai conti correnti della società di cui era dipendente 400.000 euro per comprarsi un immobile e un’auto. Scoperta e denunciata una contabile

Di Valentina Giambastiani             

PIACENZA.  Era riuscita ad impossessarsi di 400.000 euro sottraendoli dai conti correnti della società per la quale lavorava, ma è stata scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Piacenza che l’hanno denunciata.

La dipendente infedele, protagonista in negativo della vicenda, secondo quanto ricostruito dall’indagine delle fiamme gialle piacentine – coordinate per l’occasione dalla Procura della Repubblica di Bologna – rivestiva nella stessa società il delicato ruolo di contabile, ed in ragione di questo aveva disponibilità di password, pin, token e codice OTP necessari per l’accesso ai conti correnti societari (e attraverso quelli disporre bonifici).

Non è stato semplice scoprire le azioni fraudolente messe in atto dalla donna, per questo gli investigatori della GDF sono ricorsi alle banche-dati in uso al Corpo, all’acquisizione di documentazione bancaria nonché ad interrogare testimoni, fin quando il quadro probatorio non è stato sufficientemente chiaro come chiare sono state le mosse della dipendente, la quale ha utilizzato per scopi del tutto personali le suddette password di accesso.

Gli investigatori della GDF di Piacenza al lavoro

Nel disegno criminoso messo in atto l’indagata era stata prevista l’alterazione del software gestionale dell’azienda, andando poi a simulare – tra il 2018 e il 2022 – l’esecuzione di diversi pagamenti in favore dei fornitori per circa 400.000 euro, il tutto sostituendo le coordinate bancarie dei destinatari dei bonifici con le proprie.

Per risalire all’esatto volume del denaro intascato grazie a tale stratagemma, nonché al successivo inserimento dei soldi nel circuito economico legale (che in tal modo sono stati auto-riciclati), i finanzieri piacentini hanno dovuto ricostruire tutti i flussi di denaro nel frattempo generati, analizzando al riguardo la documentazione bancaria acquisita nel corso dell’indagine con particolare riguardo ai saldi di tutti i conti correnti societari, nonché a quelli personali dell’indagata.

Al termine dell’indagine gli investigatori hanno dunque deferito alla competente Autorità Giudiziaria l’indagata per i reati di truffa informatica ed auto-riciclaggio, contestandogli di aver illecitamente conseguito un illecito profitto che sfiora la non indifferente cifra di 400.000 euro; soldi che la contabile in questione avrebbe utilizzato per comprare un’autovettura ed un immobile.

È comunque doveroso ricordare che alla denunciata va al momento riconosciuta la presunzione d’innocenza, pertanto nessun addebito penale può essergli mosso sin quando l’iter processuale che la riguarda non si sarà concluso, con eventuale pronunciamento d’una sentenza di condanna definitiva.

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