ORVIETO (TERNI) – dal nostro inviato. La Guardia di Finanza dispone di Reparti antiterrorismo e pronto impiego (A.T.P.I.).
Sono composti da militari specializzati in “tecniche di Polizia” e più noti come “Baschi Verdi”.
Si tratta di una delle componenti speciali del Corpo.
Le proiezioni operative dei “Baschi Verdi”, connotate da una incisiva e costante presenza sul territorio, garantiscono:
- l’attività antiterrorismo, con la vigilanza degli aeroporti e degli obiettivi considerati sensibili
- il contrasto ai traffici illeciti, con specifico riguardo all’area della criminalità organizzata, del contrabbando, degli stupefacenti, delle armi e dell’immigrazione clandestina
- il concorso al mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza pubblica con le altre Forze di Polizia
- misure di protezione, riservate al personale in possesso dell’abilitazione “Addetto ai servizi di protezione” ovvero “Scorte di sicurezza”
- gli interventi nei casi di pubblica calamità
- il servizio di pubblica utilità 117;
- cornici di sicurezza in appoggio degli altri Reparti in zone ad alta densità delinquenziale, come, per esempio aree urbane caratterizzate dalla presenza di piazze di spaccio, “quartieri” a forte presenza criminale
- la partecipazione alle missioni internazionali di pace.
I Gruppi Pronto Impiego, normalmente retti da un Colonnello o da un Tenente Colonnello, sono attualmente dislocati all’interno dei Comandi Provinciali di Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo e Bari.
La formazione dei “Baschi Verdi” si tiene presso la Scuola Addestramento di Specializzazione di Orvieto. che Report Difesa ha visitato.
Abbiamo avuto modo di conoscere, tra l’altro, quali sono le tecniche che le Fiamme Gialle impiegano in attività di Ordine Pubblico (OP), seguendo un’attività addestrativa.
ORGANIZZAZIONE DELL’ORDINE PUBBLICO (OP) IN ITALIA
L’OP si suddivide a livello locale e livello centrale. Nel primo caso è il Prefetto (responsabile dell’Ordine Pubblico a livello provinciale) e il Questore (organo tecnico) che emanano ordinanze se l’evento da gestier è locale.
Se le Forze di Polizia presenti sul territorio interessato all’evento stesso sono sufficienti, il Questore emana un’ordinanza tecnica dove dispone i servizi da impiegare.
In essa richiede la forza da impiegare.
Se l’evento è, diciamo internazionale (ad esempio il prossimo G7 in Puglia) allora l’Ufficio Ordine Pubblico del Ministero dell’Interno dispone i rinforzi a supporto delle Forze di Polizia territoriali.
Tramite i Comandi Generali (per la GDF la Centrale Operativa del Comando Generale) viene disposto il movimento dei contingenti in tutto il territorio.
I contingenti della Guardia di Finanza lavorano, ordinariamente, muovendosi sul territorio nazionale non sempre dove prestano servizio. E in questo modo vanno a rinforzare i territori.
La GDF ha solo in alcuni posti i Reparti di Pronto Impiego. Si tratta di una componente molto mobile. La Centrale Operativa ne dispone l’impiego dove è stata richiesta la necessità.
Gli allievi nella Scuola di Addestramento di Specializzazione a Orvieto (Terni) vengono addestrati ad usare il casco, lo sfollagente, la maschera antigas e lo scudo.

La piazza d’armi della Scuola Addestramento di Specializzazione della Guadia di Finanza, a Orvieto con il suo motto
Vengono insegnate tutte le tecniche di impiego per ogni intervento al quale i militari dovessero essere chiamati.
Nel tempo nella gestione dell’Ordine Pubblico ci sono stati vari cambiamenti che si sono standardizzati sulle tecniche della Polizia di Stato.
L’idea è appunto questa stardardizzazione anche in tema di equipaggiamento per tutte le Forze di Polizia. Anche se ognuna ha le sue tecniche che vengono insegnate dagli istruttori.
GLI ALLIEVI DI ORVIETO
I futuri Baschi Verdi sono tutti molto motivati nell’intraprendere questa specialità delle Fiamme Gialle.
In oltre 50 anni dalla sua costituzione il Corpo ha cambiato metodo di selezione. Mentre prima erano ricercati all’interno della stessa GDF, oggi invece nel giro di 4 anni è stato deciso di riservare un’aliquota di posti a concorso di allievi Finanzieri direttamente per i Baschi Verdi.
E’ stata riservata, in sede concorsuale, un’aliquota proprio per i Baschi Verdi. E quindi i candidati possono scegliere se partecipare per il contingente ordinario, per il contigente mare, per il contigente ASPI (ovvero i Baschi Verdi) o per il soccorso alpino.
Quest’anno si stanno arruolando 1.673 Finanzieri, su questi 171 sono riservati a chi vuole diventare un Basco Verde.
Specialmente coloro i quali vengono dalla vita civile sono molto motivati nell’intraprendere questa opportunità di vita e di lavoro.
Le prove per essere ammessi alla Scuola orvietana sono molto difficili sia per gli uomini che per le donne.
Gli allievi, nella Scuola di Orvieto, frequentano corsi per essere un Finanziere. Poi nel secondo ciclo si passa ad un addestramento più specialistico.
A una formazione pratica (non trascurando l’educazione fisica, difesa personale, arti marziali, tiro) è affiancata quella teorica. Grazie ad una convenzione con l’Universtà della Tuscia di Viterbo sono garantiti crediti formativi qualora l’allievo volesse proseguire nei suoi studi per conseguire una laurea.
Essere Basco Verde diciamo che non è per sempre. Nel tempo devono tornare a Orvieto per nuovi aggiornamenti e addestramenti.
Dopo i 45 ani di età devono tornare dopo 2 anni, passata la cinquantina invece ogni anno. Devono superare prove prevalentemente fisiche per mantenere la specializzazione.
Se non dovessero superarle “perdono il basco”.
L’ESERCITAZIONE
Assistiamo a un’attività esercitativa. Da una parte allievi Finanzieri a simulare un grande numero di “facinorosi” dall’altra invece altri Finanzieri che invece formano 3 squadre (ognuna composta da 10 persone; a terra operano 9 militari e 1 è l’autista del mezzo che resta sempre vicino a mezzo) in assetto antisommossa.
Battono gli scudi con il sfollagente per simulare il passo. L’assetto ficorda la Falange romana.
Una Jeep trasmette il suono acuto della sirena che, come spiegano gli istruttori, serve a far tenere il ritmo ma anche ad abituarei militari allo stress.
Un istruttore della Scuola simula le attività proprie del funzionario di Pubblica Sicurezza della Polizia di Stato (il quale sovraintende sul terreno su tutto quello che avviene in attività di Ordine e sicurezza pubblica, in stretto coordimanento con la Questura).
Quando c’è un’ordinanza questorile le squadre dei Baschi Verdi (così come quelle dell’Arma dei Carabinieri) sono poste alle dipendenze funzionali del funzionario della Polizia.
Abbiamo assistito, in attività addestrativa, ad una formazione definita a “Falange” (con derivazione come dice il nome da quella romana).
All’interno della formazione al centro opera il capo squadra, il quale è il più alto in carica, e demultiplica gli ordini del funzionario di Polizia.
La finalità di questa formazione è quella del ripristino dell’ordinato e quieto vivere sociale. Gli istruttori ci hanno spiegato che questa formazione non èha assolutamente lo scopo di percuotere o infliggere lesioni ai manifestanti.
Qualora però la situazione dovesse degenerare e ci fosse un’escalation di atti violenti la Questura impartisce disposizioni differenti per prevenire ulteriori tumulti più gravi.
A seconda della situazione, il funzionario della Polizia adotta degli accorgimenti come, ad esempio, l’apertura del fronte con finalità deterrente nei confronti di un’azione violenta prodotta dai manifestanti.
La prima regola che viene sempre applicata è quella che un operatore non deve mai dare le spalle alla folla, altrimenti spiegano sempre gli istruttori c’è il cosiddetto “risucchio”. E si rischia di rimanere isolati dal resto della squadra.
Il funzionario di Pubblica Sicurezza è l’unico che, con ordini precisi, impartisce la “carica”. E il lancio di lacrimogeni per disperdere la folla.
La GDF utilizza un lanciagranate M203 P con cartucce da 40 mm.
Nel corso dell’esercitazione abbiamo avuto modo di assistere sia alla formazione a “testuggine”operata dai militari della GDF sia ad una carica effettuata non percuotendo ma usando lo sfollagente ad X per non attingere a parti vitali del corpo dei manifestanti. Visto che manifestare è un diritto costituzionalmente garantito.
Un’altra lezione che viene impartita agli allievi è quella di non colpire soggetti che, nel corso di una dimostrazione, dovessero “arrendersi”, alzando le mani.
I militari vengono addestrati a non perdere mai il controllo e la lucidità, magari inseguendo i manifestanti che scappano.
La formazione, spiegano gli istruttori, va sempre mantenuta in ogni situazione. E grazie ad un forte spirito di Corpo essa è garantia!
E’ la squadra che vince!
Nelle manifestazioni vengono sempre previste una o più squadre a supporto, qualora la situazione dell’Ordine Pubblico dovesse degenerare, magari con la commissione di gravi reati.
Si tratta di una sorta di QRF (Quick Reaction Force) che andrà a rinforzare, sempre su disposizione del funzionario di Polizia, un eventuale fronte.
In modo tale da avere più personale per sciogliere la manifestazione violenta.
Per essere sempre operativi anche in situazioni molto critiche, gli istruttori addestrano i militari ad abituarsi allo stress.
L’operatore non deve mai farsi trovare sorpreso se ci fosse un’escalation e deve essere subito pronto a muovere.
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