Guardia di Finanza: Scoperte ai Castelli Romani due case di riposo abusive con farmaci ed alimenti scaduti. Tre denunce

Di Fabio Mattei

Roma. Erano state ricavate in dimore signorili le due case di riposo abusive scoperte dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma nella zona dei Castelli Romani.

Al loro interno i militari delle Fiamme Gialle hanno rinvenuto farmaci e alimenti scaduti e riscontrato le preoccupanti condizioni igienico sanitarie in cui gli anziani ospiti erano costretti a vivere.

L’operazione, nata dall’attività di controllo economico del territorio, non si presentava però facile: una delle strutture abusive si trovava, infatti, dentro una villa di Velletri (Roma), circondata da recinzioni; l’altra in un ampio appartamento di Albano Laziale (Roma).

Nonostante le prime difficoltà incontrate, gli uomini della GdF sono comunque riusciti ad acquisire elementi investigativi sufficienti per eseguire gli accessi domiciliari per fini di polizia economico finanziaria.

Desolante il quadro che si sono subito trovati di fronte.

Nella villa veliterna erano stati ospitati tre anziani – tra cui una ultra centenaria – in precarie condizioni di assistenza (peraltro fornita da personale non qualificato).

Nell’appartamento di Albano, invece, si trovavano sette persone, sempre di età avanzata, alloggiate in camere senza riscaldamento e in pessime condizioni igienico-sanitarie.

Una di queste era stata addirittura collocata in un seminterrato umido, privo di finestre e con pareti ormai attaccate dalla muffa.

Guardia di Finanza alla perquisizione di case di riposo abusive

Nel corso dell’attività si è scoperto che le responsabili delle “case di riposo”, due donne di 53 e 67 anni, erano già gravate da precedenti per fatti analoghi.

Per loro (e per la figlia di una delle due) è scattata una nuova denuncia penale. Oltre allo stato di abusività delle strutture da loro gestite, dovranno presto fornire all’Autorità Giudiziaria spiegazioni in merito ai medicinali scaduti rinvenuti dalle Fiamme Gialle, e di come questi potessero essere somministrati agli anziani da personale privo delle previste qualifiche.

Stando alla documentazione rinvenuta nel corso degli interventi, nonché dalle dichiarazioni fornite agli investigatori dai parenti degli ospiti, sarebbe di circa 100.000 euro l’anno il volume d’affari conseguito per ogni casa.

A conclusione dell’operazione, tali introiti saranno dunque segnalati all’Agenzia delle Entrate (anche perché le due strutture sono risultate essere completamente sconosciute al Fisco), con un ulteriore aggravamento per le singole posizioni delle tre denunciate, derivante dall’utilizzo di manodopera “in nero” per lo svolgimento dell’attività.

 

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