Guerra Israele-Hamas: la Croce Rossa internazionale incontra a Ginevra i familiari di alcune delle 240 persone sequestrate durante l’attacco del 7 ottobre. Presenti i ministri Cohen e Buso

GINEVRA. Il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) Mirjana Spoljaric incontra, oggi a Ginevra, i familiari di alcune delle 240 persone sequestrate durante l’attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre scorso e tenute in ostaggio a Gaza.

Intervento della Croce Rossa a Gaza

All’incontro partecipano anche il ministro degli Esteri d’Israele, Eli Cohen e quello della Sanità Uriel Menachem Buso.

Il ministro degli Esteri d’Israele, Eli Cohen

“Le famiglie degli ostaggi stanno vivendo un momento incredibilmente straziante e voglio sottolineare quanto ci impegniamo a difendere i loro cari”, ha detto Spoljaric.

Il CICR ha sottolineato di aver sostenuto, con insistenza, la causa degli ostaggi detenuti a Gaza, anche attraverso contatti diretti con Hamas e con altri soggetti che esercitano influenza sulle milizie.

“La presa di ostaggi è vietata dal diritto internazionale umanitario – ha evidenziato Mirjana Spoljaric – . Continuiamo a insistere per il rilascio degli ostaggi e stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per ottenerne l’accesso. Siamo profondamente preoccupati che tra le persone detenute ci siano bambini, anziani, persone con disabilità e altre persone vulnerabili. Non smetteremo di lavorare per il loro rilascio”.

Il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) Mirjana Spoljaric

La Croce Rossa internazionale non può farcela da sola. E ha chiesto che ci siano accordi che consentano al CICR di svolgere il suo  lavoro in sicurezza.

“Il CICR non può entrare con la forza nel luogo in cui sono tenuti gli ostaggi – ha spiegato il presidente della Croce Rossa internazionale -. Possiamo visitarli solo quando sono in vigore accordi, compreso l’accesso sicuro”.

L’organizzazione afferma che continua a richiedere informazioni sugli ostaggi e sulle loro attuali condizioni di salute, aggiungendo che sta anche lavorando per chiarire la sorte delle persone ancora disperse.

“Gli ostaggi devono essere trattati umanamente, avere accesso alle cure mediche ed essere in grado di comunicare con i loro cari – ha concluso Mirjana Spoljaric -. Il CICR è pronto a facilitare il loro rilascio, come ha fatto finora per quattro ostaggi”.

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