 di Pina Greco. Dall’espansione dell’ Isis al ruolo delle mafie, dalle attività del Fronte Polisario al ritorno alle armi dei Tuareg. Il deserto del Sahara è un crocevia di traffici di armi, droga ed esseri umani. Con un obiettivo: destabilizzare il pianeta. Di ciò che accade in questa regione tanto importante perché è la via che attraversano migliaia di migranti africani ogni giorno per raggiugere l‘Italia tramite la Libia, ne parlano due giornalisti esperti di questioni mediorientali: Massimiliano Boccolini e Alessio Postiglione nel loro libro dal titolo “Sahara, deserto di Mafie e Jihad”, edito da Castelvecchi. Il libro parte dal racconto di storie di cronaca, come i sequestri Urru e Mariani avvenuti nel sud dell’Algeria, ai casi “Bonatti” e Calonego-Cacace, che ripropongono invece il problema della guerra civile libica e delle vaste aree di deserto controllate dai gruppi jihadisti, come lo Stato islamico a Sirte, e dalle bande di trafficanti di esseri umani come quelle attive a Sebrata da dove partono i barconi della speranza diretti in Italia. Sono tutte tessere del mosaico del terrore. “Con questo libro – spiegano gli autori – vogliamo squarciare un velo: un velo di ignoranza, per fare luce su di un pezzo di mondo a noi vicinissimo, ma avvolto dall’oscurità di una informazione poco incline a raccontare ciò che non si presta a spettacolarizzazioni o a semplificazioni. I traffici di droghe ed esseri umani provenienti dall’Africa che interessano l’Italia hanno origine nel Sahara e nel Sahel”. L’arabista Boccolini e l’esperto di Geopolitica Postiglione hanno in questa ricerca delineato lo scenario che si è venuto a creare in un territorio descritto da molti analisti locali come “il nuovo Afghanistan”.
di Pina Greco. Dall’espansione dell’ Isis al ruolo delle mafie, dalle attività del Fronte Polisario al ritorno alle armi dei Tuareg. Il deserto del Sahara è un crocevia di traffici di armi, droga ed esseri umani. Con un obiettivo: destabilizzare il pianeta. Di ciò che accade in questa regione tanto importante perché è la via che attraversano migliaia di migranti africani ogni giorno per raggiugere l‘Italia tramite la Libia, ne parlano due giornalisti esperti di questioni mediorientali: Massimiliano Boccolini e Alessio Postiglione nel loro libro dal titolo “Sahara, deserto di Mafie e Jihad”, edito da Castelvecchi. Il libro parte dal racconto di storie di cronaca, come i sequestri Urru e Mariani avvenuti nel sud dell’Algeria, ai casi “Bonatti” e Calonego-Cacace, che ripropongono invece il problema della guerra civile libica e delle vaste aree di deserto controllate dai gruppi jihadisti, come lo Stato islamico a Sirte, e dalle bande di trafficanti di esseri umani come quelle attive a Sebrata da dove partono i barconi della speranza diretti in Italia. Sono tutte tessere del mosaico del terrore. “Con questo libro – spiegano gli autori – vogliamo squarciare un velo: un velo di ignoranza, per fare luce su di un pezzo di mondo a noi vicinissimo, ma avvolto dall’oscurità di una informazione poco incline a raccontare ciò che non si presta a spettacolarizzazioni o a semplificazioni. I traffici di droghe ed esseri umani provenienti dall’Africa che interessano l’Italia hanno origine nel Sahara e nel Sahel”. L’arabista Boccolini e l’esperto di Geopolitica Postiglione hanno in questa ricerca delineato lo scenario che si è venuto a creare in un territorio descritto da molti analisti locali come “il nuovo Afghanistan”.
Alessio Postiglione, giornalista professionista, docente, esperto di comunicazione politica; opinionista per Repubblica Napoli, Huffington Post, ha scritto per Europa, Terra, L’Espresso, Il Mattino; research assistant allo European University Institute (Cmpf) e docente in Luiss. Addetto stampa, consulente e campaign manager per numerosi politici, al parlamento italiano ed europeo. Ultimo libro “The Extreme right in Europe” (Bruylant, luglio 2016).
Massimiliano Hamza Boccolini, giornalista professionista per Agenzia Nova; ha lavorato per l’agenzia Aki Adnkronos, Apcom, SkyTg24, Bbc, France24, Al Jazeera, Libero e il Roma. Ha vinto i premi Ischia giornalismo 2010 e Mare Nostrum 2013. Docente universitario, ha scritto “La vita del Profeta Muhammad” (Di Salvo Editore 1999) “L’Islam a Napoli” (Intra Moenia editore 2002) e “Media e Oriente” (Mursia Editore).

