Incontro Biden-Macron: proposta una conferenza di pace a Parigi ma Putin la respinge al mittente. I due leader parlano anche di Indopacifico

Di Fabrizio Scarinci

WASHINGTON DC. Nella giornata di ieri, dopo oltre un’ora di colloquio nello Studio Ovale della Casa Bianca, il Presidente americano Joe Biden e quello francese Emmanuel Macron hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui figura la proposta di ospitare a Parigi, già a partire dal 13 dicembre prossimo, un’importante conferenza internazionale di pace sull’Ucraina.

Per il Presidente francese una simile eventualità costituirebbe senza dubbio un considerevole successo, non solo per il fatto di poter ospitare la conferenza, ma anche in ragione della volontà, più volte mostrata da Parigi, di arrivare al più presto ad un compromesso e all’inizio di un percorso di progressiva normalizzazione nell’ambito delle relazioni tra Russia e Occidente (cosa che, nel medio termine, potrebbe allentare la presenza degli USA nel vecchio continente e agevolare non poco il progetto transalpino di rilanciare, e, ovviamente, guidare il processo di integrazione militare dell’Unione Europea).

Il Presidente francese, Emmanuel Macron

Nondimeno, analizzando attentamente le parole di Biden (che contano molto più di quelle del suo omologo francese), ciò che si evince è che, rispetto alle scorse settimane, le cose non siano cambiate poi così tanto, e che, almeno per il momento, gli USA non avrebbero intenzione di “costringere” Kiev ad accettare un compromesso “a ribasso”.

Pur dichiarandosi pronto a sedersi al tavolo delle trattative con Vladimir Putin, infatti, il Capo della Casa Bianca, oltre a considerare poco serie le proposte di negoziato lanciate finora dal leader del Cremlino, ha anche ribadito come, per gli USA, la precondizione necessaria per l’avvio di qualsiasi forma di negoziato sia costituita dal completo ritiro delle truppe russe dai territori ucraini occupati a partire dallo scorso 24 febbraio.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden

Alla luce di tale posizione, Mosca avrebbe quindi risposto nel corso della mattinata di oggi facendo presente come, sebbene il Presidente Putin rimanga aperto alla possibilità di aprire un negoziato per assicurare gli interessi della Russia, si troverebbe impossibilitato ad accettare le precondizioni poste da Biden.

Di conseguenza, salvo colpi di scena, risulta, al momento, assai improbabile che Macron riesca ad ospitare a Parigi la sua conferenza (o che possa riuscirci ottenendo degli effetti davvero concreti), così come risulta assai improbabile che il conflitto possa chiudersi in poche settimane (e questo anche se gli ucraini sembrerebbero aver esaurito il loro slancio offensivo e i russi starebbero colpendo le infrastrutture energetiche del Paese allo scopo di lasciarlo senza riscaldamento ed elettricità in vista dell’inverno).

Il Presidente russo, Vladimir Putin

Il conflitto ucraino non rappresenta, però, l’unico tema trattato nel corso della visita. Nel loro incontro bilaterale i due presidenti avrebbero, infatti, discusso piuttosto approfonditamente anche di come rispondere in maniera efficace e coordinata alle sfide poste dall’emergere del gigante cinese nella regione dell’Indopacifico; tematica a dir poco fondamentale soprattutto alla luce dei considerevoli interessi che entrambi i Paesi hanno nell’area (ricordiamo, infatti, che se gli USA dispongono in loco di una considerevole presenza militare volta a bilanciare l’ascesa della Cina i francesi detengono ancora numerosi possedimenti) e della loro crisi bilaterale generatasi lo scorso anno in seguito alla nascita dell’AUKUS (un partenariato strategico rafforzato tra Washington, Londra e Canberra) e alla conseguente scelta australiana di disdire un importante contratto con Parigi per vendita di dodici sottomarini.

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