INTERPOL: circa il 10% degli organi trapiantati proviene dal commercio illegale 

Di Assunta Romano

Lione. Secondo il “Global Observatory on Donation and Transplantation”, solo nel 2019 sono stati eseguiti in tutto il mondo più di 153 mila trapianti di organi.

Il traffico di organi colpisce molto i bambini

Pochi sanno che  il 5- 10%  degli organi trapiantati proviene dal commercio illegale che vede i Paesi poveri come i principali donatori.

E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’INTERPOL pubblicato sul sito dell’Agenzia nei giorni scorsi  e che focalizza il fenomeno soprattutto nei paesi dell’Africa Settentrionale ed Occidentale.

La sede INTERPOL

Alla base di questa tendenza c’è il costante aumento  globale di richieste di organi a cui corrisponde una riduzione dell’offerta, un “gap” che la criminalità organizzata internazionale riesce a colmare da tempo.

Il report evidenzia inoltre come il traffico illegale di organi sia strettamente collegato al traffico di esseri umani provenienti soprattutto dalle aree piu’ povere del pianeta.

Il Continente africano crocevia del traffico di organi

La mancanza di una normativa internazionale che contrasti il fenomeno, unita ad una scarsa preparazione e consapevolezza della portata del fenomeno da parte delle Forze dell’Ordine rendono il traffico illegale di organi uno dei crimini meno segnalati nel mondo.

Disoccupati, richiedenti asilo, rifugiati rappresentano la parte di popolazione  piu’a rischio di sfruttamento da parte dei criminali.

I minori non accompagnati, in particolare, costituiscono una categoria ad alto rischio.

Le tecniche utilizzate per la selezione e il controllo delle vittime sono le stesse utilizzate per il traffico di esseri umani: l’offerta di  un lavoro all’estero o  l’uso di minacce  e violenza in molti casi.

Molto spesso la vittima/ donatore  riceve un importo inferiore a quanto pattuito  o nulla in alcuni casi, per non citare le complicazioni post operatorie o  i problemi di salute causati dall’intervento.

L’INTERPOL  stima un aumento del traffico di organi generata dall’emergenza sanitaria mondiale.

ll blocco delle donazioni legali causato dalla pandemia ha  portato come conseguenza ad un incremento della richiesta di organi nel mercato illegale.

L’organizzazione complessa e clandestina  che sta alla base delle operazioni criminali  veicolate anche via Internet non  potrebbe operare senza la complicità di professionisti e strutture funzionali all’intera attività: medici, chirurghi, infermieri, esperti nell’individuare la compatibilità tra donatori e pazienti.

A questi si aggiungono centri per le analisi di laboratorio, camere operatorie e cliniche che costituiscono il network necessario per l’intero funzionamento della macchina criminale.

Numerose  le criticità  evidenziate dal rapporto.

Molti trapianti con organi ottenuti illegalmente  vengono effettuati nelle stesse strutture  dove si effettuano trapianti di organi provenienti da donazioni legali.

La mancanza di un registro  nazionale dei trapianti nelle regioni prese in esame  non consente di avere una chiara idea della portata del fenomeno.

In molti casi diventa difficile identificare le modalità di approvvigionamento degli organi e tracciare il percorso che collega il donatore al cliente, un fenomeno definito come “turismo dei trapianti”.

I dati raccolti nel dossier sono il frutto dell’attività condotta dall’INTERPOL nell’ambito del progetto europeo ENACT volto a contrastare l’impatto della criminalità organizzata sul processo di sviluppo economico e della governance dei paesi africani.

Tra gli obiettivi del progetto rientra la formazione delle forze dell’ordine locali, il supporto di esperti di intelligence in ciascuna delle sedi INTERPOLl presenti in Africa,  lo scambio di informazioni ed il potenziamento  delle capacità investigative per meglio contrastare le infiltrazioni criminali.

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