Difesa e Sicurezza: incalzare Parlamento e Governo perchè dia risposte, sulla sperequazione nel calcolo pensionistico, tra pubblici dipendenti e il personale del comparto

Di Alessandro Monaco*

ROMA. Da qualche mese, si è diffusa la notizia di un prossimo possibile incremento del limite d’età per la cessazione dal servizio del personale del Comparto Difesa e Sicurezza, ipotizzando che esso potrebbe essere elevato di due anni.

Allo stato delle cose, non vi è alcun riscontro di ciò ed è presumibile che tale informazione possa essere nata da una cattiva lettura dell’emendamento, alla scorsa Legge di Stabilità, presentato dalla senatrice Malpezzi (ed altri ), che prevedeva la possibilità di un “richiamo in servizio “, degli Ispettori e Commissari del ruolo direttivo speciale della Polizia di Stato, per un massimo di 2 anni (fino al 62° anno d’età) e quindi una sorta di “mini ausiliaria”, atteso che tale istituto non è attualmente previsto per le Forze di Polizia ad ordinamento civile.

Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica

Il provvedimento, proposto per poter far fronte a specifiche carenze organiche, a seguito del dibattito in Commissione, non ha trovato spazio alcuno nella riformulazione della previsione di legge successivamente approvata in Parlamento.

Inoltre, a conforto dell’infondatezza di tale ipotesi, giova rammentare che il ministro Guido Crosetto, lo scorso mese e durante un “question time”, rispondendo ad una interpellanza parlamentare tesa a conoscere il futuro impiego del personale che, secondo il provvedimento approvato dal Governo, incrementerà di 10 mila unità la dotazione organica delle Forze Armate ha precisato che la necessità di una tale disposizione è motivata dalla recente crisi internazionale, per far fronte a particolari carenze organiche e per abbassare l’età media del personale in servizio.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto

Quindi, tale ultima dichiarazione del ministro sgombra il campo da ipotesi che andrebbero in senso contrario e creerebbero serissimi problemi alla vita dei Reparti che non saprebbero come impiegare il gran numero di personale che, a causa dell’età, avrebbe ridotte capacità operative.

Ma sono queste le notizie riguardanti il settore pensionistico del nostro Comparto a cui dobbiamo dedicare del tempo ??

Certamente NO !!!

La nostra attenzione e la nostra voce deve farsi sentire nell’incalzare il Parlamento ed il Governo Meloni affinché diano soluzione e termine all’ingiusta e punitiva sperequazione, nel calcolo pensionistico, tra i pubblici dipendenti ed il personale del Comparto Difesa e Sicurezza che nasce dal diverso limite d’età (67 e 60 anni ) ed incide pesantemente sull’importo delle future pensioni, come già da me illustrato in un precedente articolo del 27 maggio 2021 ( https://www.reportdifesa.it/difesa-e-sicurezza-sperequazioni-previdenziali-a-carico-del-personale-del-comparto-la-senatrice-pinotti-presenta-un-ddl/).

Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati

Per superare tale sperequazione, la senatrice Pinotti presentò, in data 15 aprile 2021, il Disegno di Legge n. 2180 che fu approvato dalla Commissione Difesa del Senato e sul quale vi fu l’impegno preso dal Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli, a nome del Governo Draghi .

Purtroppo, poi, con il termine anticipato della Legislatura, non fu possibile approvare la conseguente e derivante legge che avrebbe comportato un aumento di circa il 23% delle nostre future pensioni che, come noto, con il calcolo contributivo, saranno sempre più penalizzate.

Successivamente, il 13 ottobre 2022, primo giorno dell’attuale legislatura, il Senatore Gasparri (Forza Italia), sempre vicino ed attento alle nostre problematiche, ha presentato un medesimo disegno di legge (n. 161 ) sul quale il COCER ha già espresso, con una delibera, il proprio sostegno.

In seguito, analoghi Disegni di legge sono stati presentati dalla senatrice Pucciarelli (n. 606) esponente della Lega, dal senatore Silvestroni (n. 768 ) di Fratelli d’Italia e dall’onorevole Graziano (n. 817 ) del Partito Democraico.

Pertanto parrebbe evidente che un derivante provvedimento di legge potrebbe essere approvato dalle Camere a larghissima maggioranza.

Ed allora perché scrivere su ipotesi che, allo stato attuale, appaiono infondate e non impegnarsi invece affinché si ponga fine ad ingiustificate sperequazioni che colpiscono pesantemente i Servitori dello Stato ??

Perché non fare pressioni sul mondo politico, traendo esempio dall’attività quotidianamente svolta dal dott. Enzo Letizia, Segretario Nazionale dell’A.N.F.P. (Associazione Nazionale Funzionari di Polizia ) e far sentire alta la nostra voce ?

* Generale di Brigata (ris.) – Ufficiale del Corpo di Amministrazione dell’Esercito

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