Joint Stars 2024: l’esercitazione interforze più importante della Difesa Italiana la prima volta alla Base navale Mar Grande di Taranto

Di Benedetta La Corte

TARANTO (nostro servizio). Si concluderà questo  sabato l’Esercitazione “Joint Stars”, organizzata dal Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi) guidato dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo.

Un momento dell’esercitazione

Si tratta dell’addestramento interforze più importante della Difesa Italiana.

La Joint Stars nasce nel 2017 con l’obiettivo di accorpare le principali esercitazioni di componente.

Per la prima volta quest’anno l’evento addestrativo si è svolto all’interno della Base navale “Mar Grande” di Taranto.

Per l’occasione la Base ha ospitato la Nave “Garibaldi”, una delle unità più storiche ed iconiche della nostra Marina Militare che, ad un mese esatto, dopo la fine della Joint Stars andrà in disarmo.

La Garibaldi in navigazione

 

La Joint Stars è stata concepita per esercitare le capacità di Comando e Controllo, di una o più basi militari, in un contesto interforze multinazionale e multidominio.

Ieri, al media day dell’evento i giornalisti delle varie testate hanno avuto accesso agli spazi addestrativi e si sono potuti collegare in video diretta con la base aerea di “Poggio Renatico” (Ferrara).

L’attività addestrativa a Poggio Renatico

Qui infatti è andata in “scena” un’altra parte dell’attività addestrativa di un simulato Esercito dell’Alleanza Atlantica, chiamato Combined -Joint Task Force,  e guidato dal Generale di Squadra Aerea Achille Cazzaniga, vice Comandante del Covi.

“Questa è senz’altro un’occasione importante – ha spiegato ai rappresentanti della stampa il Comandante Cazzaniga – perché ci permette di raccontarvi quello che è successo, in più settimane, nel corso dell’esercitazione Joint Stars 2024.” 

Ha continuato spiegando come la Direzione dell’esercitazione (Direx) abbia il ruolo di creare un mondo virtuale ma estremamente realistico nel quale la Training Audience, formata da militari della Difesa, delle singole Forze Armate e dell’intero staff del Comando Operazioni Aeree con sede a Poggio Renatico abbia avuto la possibilità di mettersi alla prova, testando procedure, affrontando delle situazioni di crescente complessità che difficilmente potremmo trovare nel mondo reale, nel quale operano tutti i giorni.” 

“Con una simulazione di questo tipo è possibile verificare la validità delle nostre procedure di Comando e Controllo – ha aggiunto Cazzaniga – il nostro livello d’integrazione, oltre al metodo e al ritmo di lavoro. In questo scenario, inoltre, proviamo le tecnologie e i tool di Comando e Controllo che ci mette a disposizione la Difesa.  Ormai, siamo alla fine di questa esercitazione e la crescita che ho visto e i risultati che abbiamo conseguito in questi giorni sono assolutamente significativi.

Abbiamo individuato delle aree in cui certamente possiamo migliorare, l’uso della tecnologia è e sarà un elemento sempre più importante”.

La particolarità dell’evento addestrativo di quest’anno è stato il connubio fra la componente militare a quella solidale, che come ha sottolineato  il vice Comandante Covi, Cazzaniga: “Il progetto Joint Stars for Charity è stato promosso dal Comando Operativo di Vertice Interforze ed ha consentito di sostenere una finalità benefica a favore dei piccoli pazienti, affetti da gravi patologie, dell’Ospedale Santa Annunziata di Taranto.

Solidarietà è il carattere che contraddistingue il personale della Difesa. Questo progetto vuole sottolineare la vicinanza del Comando Operativo di Vertice Interforze alla collettività e a quella parte di cittadinanza che ha più bisogno di essere aiutata e protetta”.

 

Il progetto Joint Stars Charity a favore dei piccoli pazienti dell’Ospedale SS Annunziata di Taranto

L’Operazione Joint Stars 2025 ha visto il coinvolgimento circa 600 uomini e donne delle Forze Armate, della Croce Rossa Italiana e gli studenti e le studentesse delle Università Lumsa, Luiss, l’Ateneo di Genova e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, quest’ultimi impiegati nel ruolo di consiglieri politici, legali, delle relazioni internazionali e inter agenzia.

Lo scenario di riferimento prevedeva un’escalation, quindi un livello di difficoltà sempre crescente, in cui tutti i comparti coinvolti nell’Operazione interforze “Esmeralda Defencer”, sono stati  chiamati a rispondere alla crisi, ognuno con le proprie specifiche, difendendo il dominio di competenza: spaziale, marino, terrestre, aereo e cibernetico.

La simulazione realizzata, anche attraverso l’uso dell’Intelligenza artificiale, prevedeva il dispiegamento delle forze in uno scenario immersivo nel quale “Trinacrium”, con ambizioni di supremazia etnica, rappresentava il nemico e “Carbonium”, lo Stato democratico da difendere.

Un’immagine delle aree previste dallo scenario esercitativo

Le operazioni sono state pensate attraverso la modalità Command Post Exercise, ovvero l’applicazione di procedure e metodologie NATO utili per massimizzare l’interoperabilità, facendo fede al principio di difesa collettiva, esplicitato all’Art. 5 della Carta dell’ONU.

L’Ammiraglio Andrea Petroni, Comandante della Seconda Divisione Navale della Marina Militare ha spiegato: “La Seconda Divisione, con sede a Taranto,  rappresenta uno dei pilastri operativi della nostra Forza Armata, composta da una moderna flotta di unità navale ad altissimo contenuto tecnologico, in grado di esprimere un’ ampia gamma di compiti nello spettro delle operazioni. A questo strumento operativo si affianca la struttura tecnico operativo della base navale, che voglio ricordare è la maggiore fra le quattro presenti in Italia ed è un riferimento nel Mediterraneo centrale anche per le Marine alleate e partner”.

Riguardo alla Joint Stars 2024, oltre a partecipare attivamente, la Marina a fianco delle altre Forze Armate ha contribuito al supporto necessario per la condotta delle attività e lo ha fatto grazie alla capacità messa a disposizione proprio da questa Base navale in terra pugliese e con Nave Garibaldi.

Questa esercitazione, per la stessa Forza Armata, ha rappresentato un momento prezioso di confronto e di integrazione in un contesto interforze e ha costituito sicuramente un‘occasione di crescita e di rafforzamento delle nostre competenze militari.

“Esercitazioni come questa-  ha aggiunto-  ci permettono infatti di affinare la nostra capacità, consolidare e migliorare le procedure in ambito interforze e dimostrare il valore dei nostri assetti e del nostro personale.

È la prima volta che una Base navale viene impiegata per operazioni di questo tipo.

È stato certamente impegnativo ma allo stesso tempo esaltante cimentarsi in questo compito per noi nuovo provvedendo al supporto tecnico e logistico nonché alla gestione dell’infrastruttura digitale complessa e all’avanguardia fondamentale per garantire le condizioni necessarie per la condizione di questa esercitazione”, ha concluso l’Ammiraglio Andrea Petroni.

Il Direttore dell’esercitazione, Generale di Divisione Nicola Piasente, Capo Reparto Pianificazione ed Esercitazioni del Covi, ha cercato di contestualizzare questa attività addestrativa nell’ambito delle numerose attività che svolge la Difesa a supporto della stabilità e della Pace con particolare riferimento al bacino del Mediterraneo. Il Covi pianifica e conduce operazioni militari in 6 diversi quadranti geografici: Balcani, fianco Est dell’Europa, Mediterraneo, Sahel, Corno d’Africa e il Mar Rosso e Medio Oriente”.

Lo scopo di queste operazioni è ottenere effetti strategici indicati dal vertice della Difesa.

Tali quadranti sono caratterizzati da attuali tensioni, crisi dal proliferare di minacce convenzionali e non convenzionali e molto spesso alla deflagrazione di situazioni di conflitto che impongono un deciso cambio di paradigma nell’approccio della Difesa alla condotta di esercitazioni.

Per questo motivo le attività esercitate della Difesa si sviluppano secondo secondo tre differenti, ma strettamente connesse, linee di incontro.

“La prima – ha evidenziato l’Ammiraglio Piasente – è quella che riguarda la preparazione dei Comandi e delle unità destinate a operare in aree di crisi e di conflitto, la seconda invece riguarda la verifica dei piani della Difesa che è finalizzata ad affrontare possibili conseguenze di processi anche rapidi di escalation  Mentre la terza – sulla quale si incentra particolarmente la Joint Stars – è l’addestramento del Comando di livello operativo congiuntamente a quello dei Comandi di componente, allo scopo di consolidare la capacità di pianificare e condurre operazioni militari in diversi quadranti strategici, generando effetti strategici credibili attagliati alla minaccia e coerenti al raggiungimento degli obiettivi di interesse nazionale”.

IL sottosegretario Matteo Perego di Cremnago

“Il mutato scenario geopolitico e la pervasività delle nuove tecnologie hanno cambiato radicalmente lo scenario operativo dove le Forze Armate sono chiamate a confrontarsi a garanzia della nostra Difesa e Sicurezza – ha evidenziato il sottosegretario di Stato alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, partecipando all’attività a Taranto -Addestrarsi al nuovo scenario operativo è quindi più fondamentale che mai per permettere loro di continuare a generare gli effetti voluti in ottica multidominio nelle tre dimensioni: fisica, virtuale e cognitiva”.

“L’evento è il risultato di un sinergico lavoro di pianificazione, esecuzione e gestione, che intende consolidare le capacità di Comando e Controllo di uno strumento militare interforze che opera in scenari complessi e in continua evoluzione”, ha infine concluso il sottosegretario.

Questa esercitazioni sono fondamentali per l’effetto deterrenza che esse hanno nei confronti dei Paesi nemici e ciò è in linea con quello che la NATO chiede ai suoi alleati.

Per questo il Covi sta lavorando con l’obiettivo futuro di creare una federazione della Joint Stars in vista della Self Defencer 2027, la principale attività esercitativa dell’Alleanza Atlantica per la difesa dell’Europa.

 

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