PRISTINA (KOSOVO). La Kosovo Force (KFOR), la missione più lunga nella storia dell’Allenza atlantica, e oggi la più grande, ha festeggiato il 26° anniversario con una cerimonia che si è svolta il 12 giugno al Quartier generale, a Camp Film City, a Pristina.

IL generale Barduani, comandante di KFOR, alla cerimonia per i 26 anni dall’inizio della missione
Il comandante di KFOR, il generale di divisione Enrico Barduani, ha presieduto l’evento e lo ha aperto depositando una corona di fiori al monumento ai caduti, nel Quartier generale di KFOR. Alla cerimonia ha partecipato il personale dei 33 Paesi che prendono parte alla missione, inclusi gli alleati NATO e i partner.

I soldati di KFOR schierati durante la cerimonia per i 26 anni dall’inizio della missione
“Oggi onoriamo l’impegno e il coraggio dei soldati di KFOR che hanno a messo a rischio loro stessi svolgendo il dovere di assicurare pace e stabilità per tutte le comunità del Kosovo, sotto il mandato delle Nazioni Unite. Fin dall’inizio della missione nel 1999, 220 militari di KFOR hanno perso la vita in servizio. Il loro esempio deve ispirare il nostro impegno quotidiano nell’adempimento della missione KFOR” ha affermato Barduani.

Il generale di divisione, Enrico Barduani, comandante di KFOR, durante il discorso per i 26 anni dall’inizio della missione nel 1999
“Come la missione più lunga nella storia dell’Alleanza atlantica, e attualmente la più grande, KFOR riflette il duraturo e tangibile impegno di salvaguardare la sicurezza in tutto il Kosovo e la stabilità della regione. Lo sforzo di KFOR resta fondamentale come supporto del necessario progresso politico orientato a una stabilità di lungo termine” ha aggiunto il comandante di KFOR.

Il generale di divisione, Enrico Barduani, comandante di KFOR rende gli onori ai caduti di KFOR nel 26° anniversario dall’inizio della missione
Kfor continua a esercitare il suo mandato – basato sulla Risoluzione n. 1244/1999 del Consiglio di Sicurezza ONU – per garantire un luogo protetto e sicuro per tutte le persone e le comunità che vivono in Kosovo, e libertà di movimento, in ogni momento e in modo imparziale. Kfor lavora a stretto contatto con Kosovo Police e European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX) nei rispettivi ruoli di operatori della sicurezza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA