Kosovo, il 32° Reggimento Carri cede il comando del MNBG-W al 3° Reggimento Artiglieria Terrestre (da montagna)

Belo Polje. Cerimonia di avvicendamento a Camp “Villaggio Italia” in Kosovo tra il 32° Reggimento Carri di Tauriano (Pordenone) ed il 3° Reggimento Artiglieria Terrestre (da montagna) di Remanzacco (Udine).

Il colonnello Stefano Imperia ha ceduto il comando del Multinational Battle Group West (MNBG-W), l’unità multinazionale a leadership italiana che opera nel settore ovest del Kosovo nell’ambito della Kosovo Force (KFOR) al colonnello Enzo Ceruzzi.

Il comandante di KFOR, generale di Divisione Funfo passa in rassegna le truppe

Nel periodo di permanenza in teatro operativo, i militari del 32° Reggimento Carri hanno effettuato 1.463 pattuglie appiedate, 6.475 posti di osservazione e 2.917 pattuglie motorizzate, per un totale di circa 172.475 chilometri percorsi. Il MNBG-W ha realizzato nel corso del mandato anche numerosi progetti di cooperazione civile-militare, volti a supportare e contribuire a migliorare le condizioni divita della popolazione locale.

Oltre 109 sono stati i meeting con le autorità civili e religiose locali e numerose le donazioni di materiale ed attrezzaturescolastiche, giochi per bambini e medicinali in collaborazione con alcuni “donors” italiani.

Il passaggio di responsabilità è avvenuto alla presenza dell’ambasciatore d’Italia in Kosovo, Piero Cristoforo Sardi, del comandante della Kosovo Force, generale di Divisione Giovanni Fungo e del capo di Stato Maggiore del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), generale di Divisione Gaetano Zauner, oltre a numerose autorità civili, militari e religiose convenute per l’occasione.

Un momento della cerimonia di passaggio del comando dal 32° Carri al 3° Reggimento Artiglieria terrestre

Il generale Fungo nel suo intervento ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dai carristi del32° reggimento e ha augurato buon lavoro ai subentranti. Gli artiglieri della Brigata Alpina Julia, ricevuto il testimone della missione, proseguiranno nello svolgimento dei compiti mantenendo la leadership dell’unità multinazionale che annovera tra le sue fila anche militari sloveni, austriaci e moldavi.

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