Ravenna. I palombari del Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Ancona hanno rimosso e neutralizzato un ordigno esplosivo residuato bellico issato a bordo dal motopeschereccio Zamo, durante una normale battuta di pesca.

I palombari hanno rimosso e neutralizzato un ordigno esplosivo residuato bellico issato a bordo dal motopeschereccio Zamo, durante una normale battuta di pesca
Nella notte del 6 giugno lo Zamo ha rinvenuto, tra le reti, un manufatto c che ha fatto pensare ad un probabile ordigno esplosivo. Per questioni di sicurezza, il peschereccio è stato fatto ormeggiare nell’avamporto di Ravenna in una banchina del Terminal Crociere di Porto Corsini, area che è stata poi sottoposta ad interdizione
da parte della Capitaneria di Porto.
La Prefettura di Ravenna ha richiesto quindi l’intervento urgente del Gruppo Operativo Subacquei di Comsubin che, il 7 giugno, hanno raggiunto l’imbarcazione. Le operazioni condotte dai palombari della Marina hanno permesso di riconoscere l’ordigno come una bomba d’aereo americana da 500 libbre della Seconda Guerra mondiale e di trasportarla in un area di sicurezza individuata dalla locale Autorità Marittima, per rendere nuovamente fruibile l’avamporto di Ravenna e svincolare il peschereccio.
Oggi sono state portate a termine le procedure operative per il brillamento della bomba d’aereo, che contemplano gli accorgimenti per ridurre al massimo il derivante impatto ambientale, attraverso il posizionamento di una controcarica di circostanza applicata dai palombari durante una delicata immersione.In tutta Italia soltanto nel 2016 sono stati individuati e distrutti 12.400 ordigni, mentre sono già oltre 2.500 quelli
rimossi a partire dal 1° gennaio 2017, numeri che non tengono in considerazione gli oltre 4 mila èroiettili di calibro inferiore ai 40 millimetri che sono stati rimossi dai nostri mari, laghi e fiumi in questi primi sei mesi dell’anno.