Kursk: prosegue l’offensiva ucraina. I russi utilizzano un ordigno termobarico da 500 kg sulle forze di Kiev

Di Fabrizio Scarinci

KURSK. Proseguono senza sosta i combattimenti tra russi e ucraini nell’oblast di Kursk.

A differenza di quanto comunicato dal Cremlino nei giorni scorsi, infatti, l’attacco delle forze ucraine, per nulla improvvisato e fruttato a Kiev un avanzamento di circa 10-15 km in territorio russo, avrebbe creato non pochi problemi ai vertici della Federazione.

Soldati ucraini in azione

Delle truppe impiegate nell’ambito di questo attacco si sa ancora molto poco, anche se, a quanto pare, si tratterebbe di un’addestratissima forza combinata dotata di mortai, armi anticarro, mezzi corazzati, artiglierie, droni e sistemi di difesa antiaerea altamente mobili.

Come si è più volte sostenuto in questi giorni, quest’offensiva potrebbe avere sia lo scopo di alleviare la pressione russa nel Donbass (facendo sì che Mosca sposti uomini e mezzi nell’area di Kursk), sia quello di occupare il territorio russo in questione, nel quale si trovano, tra l’altro, anche le stazioni di trasferimento e misurazione del gas di Sudzha, in modo da conferire al governo ucraino un maggiore potere negoziale nell’ambito di eventuali trattative (anche se, ovviamente, l’eventuale raggiungimento di quest’ultimo obiettivo dipenderà soprattutto dal quantitativo di forze che Kiev riuscirà ad impiegare per mantenere il controllo delle aree conquistate).

Oltre alla già citata operazione, nel corso degli ultimi giorni gli ucraini avrebbero anche colpito con i propri droni l’area di Lipetsk, dove sarebbero stati pesantemente danneggiati un aeroporto e un impianto energetico.

Dal canto suo, il Cremlino starebbe spostando un consistente quantitativo di truppe nella regione, impiegando contro le forze di Kiev un consistente numero di droni, elicotteri e aerei da combattimento, che starebbero colpendo con una certa intensità non solo nell’area di Kursk ma anche nel Donbass.

Proprio stanotte, inoltre, un cacciabombardiere Sukhoi Su-34 “Fullback” delle Forze Aerospaziali russe (come quello dell’immagine di copertina) avrebbe sganciato, nei pressi di Sudzha, un ordigno termobarico da 500 kg; un tipo di arma notoriamente caratterizzata da una potenza distruttiva di gran lunga superiore a quella di altri ordigni esplodenti dello stesso peso.

Non è chiaro, a questo punto, se si tratti o meno di un “messaggio” nei confronti di Kiev.

Di sicuro, però, quest’azione potrebbe costituire un validissimo indicatore dell’elevato livello di nervosismo causato a Mosca dall’incursione ucraina.

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