Parigi. Secondo un sondaggio realizzato da Odxoxa per il think-tank IRIS (Istituto di relazioni internazionali e strategiche) e il quotidiano Le Parisien, una maggioranza di francesi sono a favore dell’esercito europeo.
I francesi sono in maggioranza favorevoli (75%) all’attuazione di una politica di sicurezza e di difesa comune e approvano anche un esercito comune agli Stati membri dell’Unione Europea (62%). Ma dubitano fortemente che un simile esercito possa vedere la luce in futuro: il 60 per cento pensa che non accadrà nei prossimi 10 o 15 anni.
Questa opinione non è una sorpresa. In un sondaggio dell’Eurobarometro, effettuato per la Commissione europea e pubblicato nell’aprile 2017, si trovavano proposte abbastanza simili. Tre quarti dei francesi insistevano per l’attuazione di una politica europea di sicurezza e di difesa comune (77% pro e 17% contro). Mentre il 65% si pronunciava a favore della creazione di un esercito europeo (30% erano contrari).

Un mezzo della Gendarmerie con la bandiera europea
Il sostegno alla PSDC (politica di sicurezza comune) è molto diffuso tra i sostenitori di LREM (92%) e di PS (86%) e di LR (81%). Gli estremi sono leggermente meno sensibili: 68% per la France Insoumise e Ramblement National. Il sostegno all’esercito europeo è più prevalente tra i simpatizzanti PS (78%) seguiti dai repubblicani (75%) e ‘In marcia (73%). Senza essere entusiasti, gli ‘insoumise non sono realmente contrari (60% pro). Il Rassemblement National è il partito più contrario (48%).
In attesa di questo esercito comune, i francesi (57%) ritengono che si dovrebbero aumentare le spese militari della Francia. Ma se questa opinione è maggioritaria, è comunque molto «forzata». Più si è a destra, più si è favorevoli a questo aumento delle spese militari: si passa così da un sostegno ai 2/3 (66%) presso i simpatizzanti del Rassemblement national al 46% presso quelli della France insoumise.
Per quanto riguarda le minacce, la Russia è al primo posto tra i Paesi che più spaventano i francesi: il 35 per cento della popolazione vede questo Paese come la più grande minaccia per la sicurezza dell’Europa, proprio davanti alla Siria (29 per cento) o alla Corea del Nord (28%). Da qui a considerare un «consenso per stazionare gli eserciti sulla frontiera orientale», come dice il direttore di Odoxha, vi è un passo che non potremo compiere. Non era proprio la domanda. Ed è piuttosto audace, se non falsa, come interpretazione. L’Iran (12%), la Libia (6%) o il Mali (2%) sono considerati più deboli in termini di minacce.
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