Di Giuseppe Gagliano*
RIGA (LETTONIA). Nella capitale lettone si è svolto l’11° Forum Stratcom, un appuntamento di peso ospitato dal Centro di Eccellenza per le Comunicazioni Strategiche della NATO.

Oltre 800 partecipanti, tra diplomatici, militari, accademici e specialisti di tecnologia, hanno affollato l’evento, trasformando la città baltica in un crocevia di idee e strategie per affrontare le sfide della comunicazione in un mondo sempre più complesso.
Tra i protagonisti, spiccava una delegazione ucraina di primo piano, che ha portato al tavolo la sua esperienza diretta nel contrasto alla disinformazione e alle operazioni ibride, un tema cruciale nel contesto del conflitto in corso con la Russia.
Il Forum, nato nel 2017, si è ormai consolidato come una piattaforma di discussione sulle minacce ibride, con un focus particolare su come l’intelligenza artificiale e le tecnologie avanzate stiano ridisegnando il campo di battaglia dell’informazione.
La Lettonia, paese in prima linea per la sua posizione geografica al confine con la Russia, si conferma un luogo simbolico per queste riflessioni.
Il Centro di Eccellenza, operativo dal 2014, non è solo un Think Tank, ma un laboratorio dove si studiano e si sviluppano strategie per contrastare propaganda, fake news e operazioni psicologiche, strumenti sempre più sofisticati usati da attori statali e non per influenzare opinioni e destabilizzare democrazie.
La delegazione ucraina, tra cui membri di spicco del 12° Brigata Operazioni Speciali “Azov” della Guardia Nazionale, ha portato un contributo di peso.

L’Azov, unità controversa ma cruciale nel conflitto ucraino, è nota per il suo ruolo non solo militare ma anche nella gestione della comunicazione strategica, specialmente nel contrastare le narrazioni russe.
La loro presenza a Riga non è casuale: l’Ucraina, da anni sotto pressione per le campagne di disinformazione del Cremlino, rappresenta un caso di studio vivo per gli esperti NATO.
Durante il Forum, si è discusso di come l’IA possa essere usata sia per smascherare manipolazioni digitali, come i deepfake, sia per amplificare messaggi strategici, un’arma a doppio taglio che richiede regole etiche e operative chiare.
I diplomatici presenti, provenienti da vari paesi membri dell’Alleanza, hanno sottolineato l’urgenza di una cooperazione transnazionale per affrontare le nuove frontiere della guerra informativa. Non si tratta più solo di propaganda tradizionale, ma di un ecosistema digitale dove algoritmi, social media e intelligenza artificiale si intrecciano, creando sfide che vanno oltre i confini nazionali.
Gli esperti di IA, in particolare, hanno messo in guardia sui rischi di un uso scorretto di queste tecnologie, ma hanno anche evidenziato il loro potenziale per monitorare e neutralizzare minacce in tempo reale, un aspetto cruciale per la sicurezza collettiva.
Riga, con la sua storia di resilienza e la sua vicinanza geografica a un attore percepito come ostile, ha offerto il contesto ideale per queste discussioni. Il forum non è stato solo un momento di confronto, ma un laboratorio per forgiare strategie comuni, in un’epoca in cui la verità è diventata un campo di battaglia e la comunicazione un’arma tanto potente quanto un missile.
La presenza ucraina, con il suo carico di esperienza e urgenza, ha ricordato a tutti che le questioni discusse non sono astratte, ma hanno un impatto diretto su vite e Nazioni.
*Presidente Centro Studi Cestudec
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