Libano del Sud: progetto di riqualificazione, adeguamento ed efficientamento energetico degli impianti dell’illuminazione pubblica della municipalità di Yanuh

SHAMA (LIBANO DEL SUD). Un importante progetto di riqualificazione, adeguamento ed efficientamento energetico degli impianti dell’illuminazione pubblica della Municipalità di Yanuh, nel Sud del Libano, è’ stato completato e inaugurato dai militari del contingente italiano di UNIFIl, la Forza delle Nazione Unite schierata al confine con Israele.

Un momento dell’inaugurazione del nuovo progetto di illuminazione pubblica

Il progetto, interamente finanziato con fondi del Ministero della Difesa e realizzato dai militari della cooperazione civile-militare del contingente nazionale, ha interessato un tratto di strada di circa 3 chilometri che collega i villaggi di Wadi, Jilo, Yanuh e Maraake, da oggi più sicuri per i pedoni e i veicoli in transito.

L’intervento di riqualificazione ha riguardato la sostituzione dei corpi illuminanti obsoleti e l’installazione di impianti a pannello fotovoltaico, secondo le normative vigenti in materia di energie rinnovabili.

I 100 punti luce installati, essendo alimentati a energia solare, consentono una drastica riduzione delle emissioni di anidride carbonica, a tutto vantaggio dell’ambiente circostante e della fruibilità degli spazi da parte dei cittadini in termini di vivibilità, accessibilità e di sicurezza.

La simbolica cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza del Comandante del settore Ovest di UNIFI, Generale Stefano Messina, del sindaco di Yanuh, Ali’ Youssef Jaber, e di altre cariche istituzionali del distretto di Tiro, al quale la municipalità appartiene.

Unanime è stata la soddisfazione e la riconoscenza espressa dalle autorità presenti nei confronti dei militari italiani per il costante impegno profuso negli anni in Libano e, in questa particolare occasione, per il miglioramento della qualità della vita della popolazione locale, uno dei compiti assegnati al contingente italiano di UNIFIL nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

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