Libia, unità navali per il contrasto del traffico di esseri umani. Le ha chieste Al Sarraj a Gentiloni

Roma. Unità navali per il contrasto al traffico di esseri umani. Su richiesta del Governo di Tripoli, guidato da Fayez al-Sarraj.

 

La Libia ha chiesto all’Italia delle navi per il contrasto al traffico di esseri umani

E’ quanto è emerso, oggi nell’incontro a Palazzo Chigi, tra il capo del Governo, Paolo Gentiloni ed il suo omologo libico.

“E’ stato un incontro di particolare importanza – ha detto Gentiloni – perché avviene all’indomani di quello di Parigi che l’Italia sia augura produca risultati importanti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Non sarà un percorso semplice ma siamo fiduciosi che lavorando tutti insieme si possano ottener risultati. Voglio ringraziare la Francia e Macron che a questo incontro ha lavorato con impegno personale. Se si fanno passi avanti in Libia il primo tra i Paesi europei a esserne felice è l’Italia”.

“Lavoriamo contro i trafficanti assieme alle autorità libiche, centrali, locali – ha aggiunto Gentiloni -, Ne ho ho parlato con la Merkel che mi ha confermato l’impegno della Germania a sostenere le iniziative italiane per il contrasto al traffico di essere umani e alla cooperazione italo-libica”

Ora la richiesta di Al Sarraj di mettere in mare le navi è all’esame del Ministero della Difesa. “Le decisioni che prenderemo verranno valutate d’intesa con la Libia – ha proseguito Gentiloni – ed, innanzitutto, con il Parlamento. Ma devo essere molto chiaro che questa richiesta può rappresentare un punto di novità molto importante nella lotta” ai trafficanti in Libia.

Al momento non si può ipotizzare che tipo di missione potrà essere messa in atto. Sarà l’autorità politica che dovrà spiegare il tipo di attività abbia in mente.

“Per contrastare il traffico di esseri umani occorre controllare non solo le coste della Libia, ma anche la frontiera Sud per far sì che gli sfollati tornino nel loro Paese”, ha evidenziato al-Sarraj. “Per quanto riguarda gli sforzi che facciamo per contrastare l’immigrazione clandestina – ha aggiunto – troveremo difficoltà ma vogliamo far sì che questi sforzi camminino di pari passo a quelli politici. Ringrazio l’Italia per gli sforzi fatti insieme alla nostra Guardia Costiera, vogliamo che la nostra Guardia costiera riesca a bloccare l’immigrazione e dobbiamo avere la tecnologia per il controllo delle coste. Occorrono anche sforzi per il controllo delle frontiere Sud della Libia per fare in modo che gli sfollati tornino nel loro Paese”.

Intanto, arrivano i dati dei ricollocamenti dei migranti nella Ue. A giugno il ritmo ha raggiunto livelli record con mille trasferimenti dall’Italia e oltre 2 mila dalla Grecia. Ad oggi, sono in totale 24.676, di questi 16,803 dalla Grecia e 7.873 dall’Italia.

Infine, la richiesta dell’avvocato generale della Corte dell’Unione europea di respingere i ricorsi dell’Ungheria e della Slovacchia contro i ricollocamenti da Italia e Grecia è definita dal ministro degli Esteri, Peter Szijjarto “un’ulteriore pressione da parte delle istituzioni Ue per obbligarci di accogliere migranti che non vogliamo”.

Szijjarto ha protestato, sostenendo che il suo Paese non accetterà una eventuale sentenza di condanna in quanto viola la legge Ue. “Nessun Trattato può revocare il diritto delle nazioni a decidere chi accogliere o meno sul proprio territorio” ha concluso.

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