Marocco, sempre più strette le relazioni politiche-economiche con il Continente africano. In aumento l’interscambio con l’Italia

Di Domenico Letizia*

Rabat. Comprendere l’attualità geopolitica del Marocco vuol dire analizzare la crescita, lo sviluppo e la sociologia di una nazione estremamente dinamica ed importante anche per il Mediterraneo.

Molto importante il ruolo geopolitico del Marocco

La visione del Paese, dopo il rientro nell’Unione Africana (https://au.int) è caratterizzata da collaborazione ed inclusione. Il rientro dello Stato maghrebino, votato dai capi di Stato e di Governo nell’Unione Africana, è stato soprattutto il frutto di un intenso lavoro di Re Mohammed VI, il quale si è reso conto che il suo Paese fuori dall’Unione risultava emarginato, mentre il sovrano ha sviluppato un’intensa politica africana, dapprima con accordi commerciali e poi con scambi bilaterali di tipo diplomatico e politico.

Da quando è salito al trono nel 1999, Mohammed VI ha delineato il percorso di riavvicinamento al resto dell’Africa. La sua è stata una strategia fatta di mediazione e di pragmatismo, concretizzatasi in questi anni in quasi cinquanta visite ufficiali nei Paesi africani ed in una serie di iniziative finalizzate allo sviluppo di scambi commerciali e di progetti di cooperazione che fanno oggi del Marocco il secondo investitore nel Continente africano. Senza dimenticare il contributo offerto alle Nazioni Unite in sei operazioni per il mantenimento della pace e i trasporti aerei messi a disposizione negli scorsi anni, dalla sua compagnia nazionale, la Royal Air Maroc, alle nazioni africane colpite dal virus Ebola.

Il Re del Marocco in una visita istituzionale

Il nuovo approccio diplomatico, successivo all’entrata del Regno nell’Unione Africana, si concretizza anche sulla cooperazione Sud-Sud come meccanismo della complementarietà economica e dello sviluppo comune in Africa.

Sono diverse le misure tese a rafforzare la presenza del Marocco nel Continente, ovvero il miglioramento del quadro giuridico disciplinante le relazioni commerciali marocchino-africane, l’attivazione dei progetti di cooperazione economica e non meno del 58% degli investimenti diretti esteri in Marocco sono destinati direttamente all’Africa. Tale approccio non è puramente economico o commerciale. A riprova di quanto detto. è importante ricordare la decisione del Re, in occasione del vertice Africa-Europa, di annullare tutti i debiti contratti col Marocco dai Paesi africani meno sviluppati. D’altronde, non possiamo sottovalutare le prospettive economiche tra il Marocco, l’Africa, l’Europa e l’Italia.

I lavori per il mastodontico progetto del gasdotto africano-atlantico denominato “Gazoduc” che collegherà la Nigeria al Marocco, si rivelano sempre più di portata strategica.

L’opera sarà un ponte tra l’Africa e l’Europa. Il progetto prevede di rafforzare la posizione del Marocco nella negoziazione dei canoni relativi al gas, mediante il nuovo gasdotto che attraverso il Paese maghrebino giunge in Europa.

L’imponente infrastruttura si estenderà per circa 3 mila chilometri attraversando la Nigeria, il Benin, il Togo, il Ghana, il Senegal, la Mauritania ed il Marocco. Sarà finanziata in parte da un fondo di sviluppo marocchino ed in parte dallo Stato nigeriano, ma restano essenziali i contributi internazionali ed i finanziamenti dei privati.

 

L’imponente infrastruttura si estenderà per circa 3 mila chilometri

Le istituzioni del Marocco prevedono la creazione di distretti industriali, attraendo investitori stranieri. La progettualità avanzata faciliterà la crescita di settori che spaziano dall’industria alla trasformazione e lavorazione di prodotti alimentari, produzione di fertilizzanti e un’accelerazione della competitività delle esportazioni tra gli stessi Paesi africani. Il Paese nord africano ha attuato, da anni, una politica di liberalizzazione degli scambi commerciali con l’estero ed ha adottato misure per attrarre numerosi investimenti dall’estero.

L’area di riferimento del Marocco è quella del Mediterraneo con il mondo arabo da una parte e l’Europa a cui è legata, dall’altra. La politica commerciale attuata dal Governo di Rabat è rivolta, però, anche ad altre aree economiche.

Nel 2008, l’Unione Europea ha concesso al Marocco il cosiddetto “Statuto avanzato” nei rapporti con l’Unione, ampliando ulteriormente le prospettive di collaborazione. La sua economia, secondo le stime dell’African Economic Outlook (http://www.oecd.org/dev/africa/) crescerà nel 2018.

Negli ultimi anni, all’interno di una strategia ben definita, sono stati fatti sforzi per diversificarla, creando valore aggiunto (agroindustria), puntando sullo sviluppo delle energie rinnovabili, su alcuni specifici settori manifatturieri (automotive, aviazione), sul potenziamento del turismo e sullo sviluppo di infrastrutture, trasporti, costruzioni e servizi.

L’interscambio con l’Italia è aumentato costantemente negli ultimi anni. Secondo i dati ICE, l’export dall’Italia verso il Marocco, che nel 2014 era stato di 1,4 miliardi di euro, nel 2016 ha superato gli 1,6 miliardi di euro. A crescere è stato anche l’import dal Marocco, passato da 700 milioni di euro nel 2014 a 835 milioni di euro nel 2016. Il Marocco guarda anche alla propria crescita interna.

Il 19° anniversario della salita al trono, celebratosi nei giorni scorsi, è stata l’occasione per Mohammed VI di fare il punto sulla situazione del suo Paese. “Malgrado tutto quel che è stato realizzato, ho l’impressione che resti ancora molto da fare in materia sociale – ha detto nel corso del tradizionale discorso della Festa, trasmesso a reti unificate in Marocco – . I programmi di sostegno messi in campo mancano di coerenza e non raggiungono gli obiettivi, così la popolazione che ha effettivamente bisogno non ne ha benefici”.

Occorre, perciò, una “ristrutturazione urgente, globale e profonda” del sistema ed occorre “un registro delle famiglie bisognose”.

Nell’Indice di sviluppo delle Nazioni Unite del 2017 (IDH), il Marocco figura al 123° posto su 188 Paesi. “Dare impulso vigoroso ai programmi di sostegno alla scolarizzazione” e riformare il sistema sanitario “che si caratterizza per ineguaglianze lampanti e gestione debole”, sono le priorità fissate dall’agenda reale.

Anche a Roma si è svolta la Festa del Regno del Marocco. In questa occasione l’ambasciatore Hassan Abouyoub ha ringraziato i numerosi ospiti per la condivisione con il popolo marocchino di questa importante commemorazione che testimonia l’attaccamento e la simbiosi tra il popolo ed il Trono, ricordando con orgoglio gli sforzi profusi sotto la guida illuminata del Sovrano nel proseguire sulla strada della costruzione di un futuro prospero per il Regno.

L’ambasciatore ha rinnovato il messaggio di profonda amicizia e relazione secolare tra i due Paesi, evidenziando come essi mantengono strette le relazioni ed una partnership eccezionale a livello politico, economico, umano e culturale, aggiungendo che l’antica amicizia tra il Marocco e l’Italia è alimentata continuamente attraverso i numerosi scambi.

*Presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (IREPI)

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