MBDA Italia: l’amministratore delegato Lorenzo Mariani: “La collaborazione internazionale è un elemento fondamentale per lo sviluppo di nuove tecnologie”

Di Fabrizio Scarinci

Milano. Nel corso della giornata di ieri, durante il webinar “Intelligence e Difesa: la digitalizzazione delle operazioni militari” (parte del più ampio evento “Intelligence Week”, organizzato da Vento & Associati in collaborazione con l’Associazione Culturale Corte Sconta e il supporto tecnico-organizzativo di DUNE), l’amministatore delegato di MBDA Italia, Lorenzo Mariani, ha avuto modo di intervenire riguardo al ruolo delle tecnologie digitali nell’ambito della progettazione dei nuovi sistemi d’arma.

L’amministatore delegato di MBDA Italia Lorenzo Mariani

Nel suo intervento il direttore si è focalizzato soprattutto sul campo della missilistica, “core business” della sua azienda, dove la necessità di fronteggiare le minacce connesse ai nuovi sistemi di tipo ipersonico sembrerebbe rendere necessario, tra le altre cose, lo sviluppo di tecnologie digitali molto più evolute rispetto a quelle attualmente esistenti.

Considerando, infatti, l’altissima velocità che caratterizza questa categoria di missili (solitamente nell’ordine di Mach 7/8, ovvero circa 7/8000 km l’ora), ogni sistema volto alla loro intercettazione dovrebbe essere in grado di ricevere ed elaborare un’enorme mole di dati in tempi estremamente ridotti, cosa ottenibile solamente facendo ricorso all’intelligenza artificiale e a tecniche di computing particolarmente avanzate.

Mariani ha quindi proseguito soffermandosi sul programma PESCO inerente lo sviluppo del sistema di intercettazione anti-ipersonico Twister (a guida francese, ma a cui partecipano anche Italia e Germania), citandolo (insieme al Tempest e ad altri progetti) come un validissimo esempio di collaborazione internazionale; fattore assolutamente imprescindibile, almeno nell’odierna condizione in cui si trovano i maggiori Stati europei (compreso il Regno Unito, che a suo avviso svolgerà un ruolo molto importante in tal senso anche nel prossimo futuro), al fine di produrre le tecnologie necessarie per portare avanti progetti di tale complessità.

Alla fine del suo intervento egli ha poi voluto precisare come, nell’ambito delle discussioni inerenti tali settori della tecnologia, un Paese debba tenere a mente soprattutto tre elementi, dati da consapevolezza (soprattutto con riferimento agli elementi necessari per lo sviluppo di un determinato sistema d’arma), sostegno finanziario (non solo in termini di ricerca e sviluppo, ma anche per quanto riguarda le produzioni) e protezione del patrimonio di conoscenze accumulato; punto su cui ha concluso esortando il Paese a migliorare le proprie capacità, magari prendendo spunto da altri nostri partner maggiormente in grado tutelare le tecnologie sviluppate dai loro sistemi industriali.

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