Leonardo: approvato il bilancio di esercizio 2020. Nominato il nuovo Collegio sindacale

Roma. L’Assemblea degli azionisti di Leonardo ha approvato, oggi, nel corso di una riunione a Roma, il bilancio della società per l’esercizio 2020 e ha preso visione del bilancio consolidato.

Approvato il bilancio dall’assemblea degli azionisti

Il primo bilancio integrato 

Il primo bilancio integrato di Leonardo ha l’obiettivo di offrire in un unico documento una visione completa, misurabile e trasparente del valore generato dall’azienda, mettendo in connessione le performance finanziarie con le informazioni ambientali, sociali e di governance.

In questo modo, si intende rafforzare il focus sulla sostenibilità all’interno della visione per la prossima decade, espressa dal Piano Strategico “Be Tomorrow – Leonardo 2030”, che delinea le priorità strategiche alla base del percorso di innovazione e sviluppo sostenibile.

Pertanto, con il bilancio integrato si vuole fornire una rappresentazione delle strategie di sviluppo e delle performance conseguite, del modo in cui l’azienda crea soluzioni innovative con i partner della filiera e con l’ecosistema della ricerca scientifica, della maniera in cui opera responsabilmente nei Paesi in cui è presente, dell’impiego che fa di tutti i suoi capitali, finanziari e non finanziari.

Principali dati economico-finanziari al 31 dicembre 2020

L’anno 2020 ha visto il Gruppo Leonardo fronteggiare positivamente gli effetti della pandemia in un contesto straordinario e senza precedenti, grazie alla robustezza e diversificazione del proprio portafoglio prodotti e soluzioni e alla sua distribuita presenza geografica.

Anche se il Covid-19 ha necessariamente influito sui risultati economici e finanziari del 2020, i fondamentali di business e le prospettive di medio/lungo termine rimangono invariati.

Di fronte alla grave crisi che ha colpito il settore aeronautico civile e i suoi principali player mondiali Leonardo conferma di contro la sua resilienza con una performance commerciale che si mantiene sugli stessi livelli dello scorso anno, beneficiando di ordini in ambito governativo/militare da parte dei clienti domestici.

Anche sul fronte dei ricavi, le azioni messe in campo per contenere gli effetti generati dalle disposizioni governative di restrizione agli spostamenti e dalle misure adottate per la tutela della salute, unitamente all’incremento dei volumi produttivi su programmi del settore difesa sia nella divisione Velivoli che sui settori Elicotteri ed Elettronica, fanno registrare un risultato sostanzialmente in linea con il 2019, compensando anche il sensibile calo dei rates produttivi imposto dai principali clienti aeronautici Boeing, Airbus e ATR.

Uno degli elicotteri antincendio di Leonardo

La performance industriale e la redditività, pur beneficiando delle iniziative intraprese per garantire il recupero della piena operatività del business ed il contenimento dei costi, risentono dei rallentamenti registrati nella prima fase dell’emergenza e degli impatti generati dalla minore domanda in ambito aeronautico civile, che ha interessato in particolare la divisione Aerostrutture, gli elicotteri civili e la JV ATR, pesantemente colpiti dal calo della domanda da parte degli operatori del settore.

Infine il flusso di cassa che, pur risentendo dei minori livelli di redditività e dei rallentamenti indotti dalla pandemia, risulta leggermente positivo grazie ad un livello eccezionale di incassi registrato nell’ultimo trimestre.

Escludendo gli effetti dei dividendi pagati, delle operazioni strategiche di M&A e dell’iscrizione di passività finanziarie derivanti dai nuovi contratti di leasing sottoscritti, l’indebitamento netto del Gruppo rimane stabile ai livelli pre Covid 2019.

Nel dettaglio, i risultati dell’esercizio 2019 evidenziano:

  • Ordini: pari a 13.754 milioni di euro, contenendo a soli 2,5% rispetto all’anno precedente la prevedibile flessione derivante dalla pandemia. Ciò grazie a importanti ordinativi in ambito militare/governativo dai clienti domestici, e in generale a una solida performance in tutti i settori, che conferma il buon posizionamento dei prodotti e soluzioni del Gruppo nei mercati di riferimento, in grado di mitigare gli effetti della riduzione della domanda nel mercato aeronautico civile e dei ritardi nella finalizzazione di campagne export a seguito delle restrizioni nell’azione commerciale indotte dalla pandemia.
  • Portafoglio ordini: pari a 35.516 milioni di euro, assicura una copertura in termini di produzione equivalente pari a circa 2,5 anni
  • Ricavi: pari a 13.410 milioni di euro, risultano sostanzialmente in linea con il dato del 2019. La riduzione dei volumi produttivi sui programmi aeronautici civili è stata compensata dalla crescita associata al ramp-up delle produzioni su taluni contratti militari (in particolare EFA Kuwait), con i rallentamenti indotti dalla pandemia che hanno di fatto compromesso la prevista crescita dei ricavi
  • EBITA: pari a 938 milioni di euro (RoS del 7,0%) presenta, rispetto al periodo a confronto, un decremento di 313 milioni di euro principalmente dovuto ai citati effetti legati al Covid-19, anche riflessi nei risultati delle Joint Venture strategiche, in particolare il GIE ATR che da sola assorbe circa il 40% della suddetta flessione
  • EBIT: pari a 517 milioni di euro presenta, rispetto al 2019 (1.153 milioni di euro), una riduzione pari a 636 milioni di euro (-55%) dovuta, oltre che al decremento dell’EBITA
  • Risultato netto ordinario: pari a 241 milioni di euro, risente del peggioramento dell’EBITA, al netto del beneficio fiscale associato alla rilevazione di proventi fiscali derivanti dai precedenti esercizi e del minore impatto degli oneri finanziari
  • Risultato netto: pari a 243 milioni di euro, include gli effetti del business spaziale di Vitrociset, classificato nelle Discontinued Operations. Il dato a confronto beneficiava degli effetti della transazione con Hitachi relativa alle garanzie prestate in occasione della cessione del business trasporti di Ansaldobreda S.p.A.
  • Free Operating Cash Flow (FOCF): positivo per 40 milioni di euro (241 milioni nel 2019). Il dato conferma le previsioni di produzione di cassa aggiornate agli stakeholders del Gruppo nel corso dell’esercizio, risentendo peraltro in modo significativo degli effetti della situazione pandemica ancora in atto che rende difficile la comparabilità del dato con l’esercizio precedente
  • Indebitamento netto di Gruppo: pari a 3.318 milioni di euro si incrementa, rispetto al 31 dicembre 2019 (2.847 milioni di euro).

Nomina del Collegio Sindacale

L’Assemblea degli Azionisti ha inoltre provveduto alla nomina del nuovo Collegio sindacale, che rimarrà in carica per il triennio 2021-2023 e, pertanto, fino all’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023.

Il Collegio sindacale risulta così composto:

Sindaci Effettivi: Anna Rita De Mauro, Sara Fornasiero, Leonardo Quagliata, Luca Rossi e Amedeo Sacrestano.

Sindaci Supplenti: Giuseppe Cerati ed Eugenio Pinto.

Leonardo Quagliata, Amedeo Sacrestano, Anna Rita De Mauro ed Eugenio Pinto sono stati tratti dalla lista presentata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, titolare del 30,204% circa del capitale sociale di Leonardo, che in sede di votazione ha ottenuto la maggioranza dei voti (96,220% circa del capitale rappresentato in Assemblea sulla relativa proposta in votazione).

Luca Rossi, Sara Fornasiero e Giuseppe Cerati sono stati tratti dalla lista presentata da un gruppo di società di gestione del risparmio e investitori istituzionali, complessivamente titolari dello 0,848% circa del capitale sociale, che in sede di votazione ha ottenuto la minoranza dei voti (3,608% circa del capitale rappresentato in Assemblea sulla relativa proposta in votazione).

L’Assemblea ha inoltre nominato presidente del Collegio Sindacale, tra i Sindaci Effettivi tratti dalla lista di minoranza, come previsto dall’art. 148, comma 2-bis del Testo Unico della Finanza e dall’art. 28.3, comma 15, dello Statuto sociale, Luca Rossi, provvedendo altresì a determinare i compensi spettanti all’organo di controllo (euro 80 mila lordi annui per il presidente; euro 70 mila lordi annui per ciascun sindaco effettivo).

Il nuovo Collegio Sindacale procederà, nella prima riunione utile, alla valutazione in ordine alla sussistenza dei requisiti di indipendenza in capo ai propri membri, ai sensi di legge e del Codice di Corporate Governance.

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