MBDA, nel 2017 ordini record. Il Gruppo punta su export e difesa europea

Roma. Con ordini record, più di 90 clienti tra le forze armate di tutto il mondo e l’obiettivo di 4 miliardi di euro di ricavi entro il 2020 Mbda, gruppo europeo partecipato al 25% da Leonardo insieme a Bae System e Airbus (con rispettive quote del 37,5%), conferma il proprio posto tra i leader mondiali nel settore dei missili e sistemi missilistici. Nel 2017, per il quinto anno consecutivo, gli ordini hanno superato i ricavi toccando i 4,2 miliardi di euro a fronte di utili pari a 3,1 miliardi. Se i risultati dello scorso anno, presentati mercoledì nell’annuale conferenza stampa a Roma, sono stati definiti «eccellenti» dal ceo Antoine Bouvier, la società punta a crescere ancora nei prossimi cinque anni. Una prospettiva supportata da un portafoglio ordini che al 31 dicembre ha raggiunto, per la prima volta, la cifra di 16,8 miliardi di euro contro i 15,9 del 2016. Dati che, assicurando una buona copertura a medio termine, consentono di investire in tecnologie e risorse umane. Mbda prevede, infatti, quasi 1.200 assunzioni nel corso del 2018, di cui circa il 10% in Italia, che si andranno a sommare alle circa 2000 nuove risorse entrate a far parte del Gruppo negli ultimi due anni.

 

Da sinistra il ceo Antoine Bouvier e il managing director di MBDA Italia Pasquale Di Bartolomeo.

Alla base di questo trend positivo vi è una strategia che, come ha spiegato Bouvier, si basa su tre pilastri. «Garantire ai paesi domestici l’accesso alle tecnologie sovrane nei missili, perseguire il consolidamento europeo e sviluppare le attività internazionali», sono questi gli elementi che, per il ceo di Mbda, «contribuiscono a formare la massa critica del Gruppo, ovvero la sua capacità di svilupparsi nel lungo periodo rispetto ai suoi concorrenti mondiali». Nonostante una sempre più agguerrita concorrenza statunitense in Europa ed in Medio Oriente, nel 2017 l’export di Mbda ha, infatti, raggiunto i 2,6 miliardi di euro superando, ancora una volta, il volume degli ordini provenienti dai paesi domestici, pari a 1,6 miliardi di euro. Centrali, per quanto riguarda l’export, i contratti conclusi lo scorso anno con il Qatar per il sistema di difesa costiero MCDS (Multilayer Coastal Defence System) e l’armamento delle corvette realizzate da Fincantieri, commesse a cui bisogna aggiungere l’armamento per gli Eurofighter Typhoon il cui contratto non è ancora operativo. «Eurofighter ha firmato il contratto con il Qatar a dicembre 2017 e non era nelle nostre previsioni – ha spiegato Pasquale Di Bartolomeo, managing director di Mbda Italia –. È stato fatto in sei mesi e se tutto va come previsto sarà ultimato entro quest’anno».

Tra i contratti del 2017 vi sono inoltre i sistemi VL MICA per le corvette GoWind (Egitto), i sistemi Sea Ceptor per le fregate Type 23 (Cile) ed i missili Marte per i pattugliatori (Emirati Arabi Uniti).

Sempre sul fronte internazionale, il 2017 ha visto la creazione di una joint venture tra Mbda ed il partner indiano Larsen & Toubro con l’obiettivo, in linea con la politica “Make in India” promossa dal governo di Nuova Delhi, di rispondere ai futuri requisiti delle forze armate indiane.

Sul piano della cooperazione europea Bouvier ha sottolineato la necessità di un maggiore impegno nel campo della difesa e della sicurezza esprimendo una necessità di coesione che, per il top manager francese, va oltre la Brexit. «Sul tavolo c’è la questione Regno Unito – ha affermato Bouvier – e bisogna capire che tipo di accordo ci sarà se resterà associata all’Ue». Come ricordato dal ceo di Mbda «il Regno Unito è uno dei Paesi principali di Mbda e, pertanto, abbiamo iniziato una discussione informale su questo tema. Tuttavia una serie di ragioni geografiche e strategiche fanno pensare a una convergenza, abbiamo un destino comune e questa deve essere la sfida». Per Bouvier, in conclusione, «la Brexit non deve avere impatto in un’Europa della difesa basata sulla cooperazione tra nazioni» e perché ciò avvenga è necessario «chiedere ai Governi di essere pragmatici e valutare di tenere a bordo la Gran Bretagna nell’interesse della difesa comune dell’Europa». Un ambito in cui nel 2017 si sono registrati significativi progressi che, secondo le previsioni del Gruppo, consentiranno negli anni a venire maggiori economie di scala e una crescente competitività.

In questo contesto Francia e UK hanno dato il via alla concept phase del programma FMAN/FMC (Futuro Missile AntiNave/Futuro Missile da Crociera), con l’obiettivo di preparare il lancio del futuro sostituto dei missili SCALP/Storm Shadow, Exocet ed Harpoon nei due paesi. Per quanto riguarda progetti futuri, il vertice franco-tedesco del 13 luglio 2017 ha aperto alla possibilità di una cooperazione nel segmento dei missili da combattimento terrestre lanciati da elicottero, ma anche a quella dello sviluppo di un futuro sistema di combattimento aereo europeo le cui prestazioni imporranno nuove innovazioni nel campo dei missili.

Da ricordare, inoltre, l’adesione di 25 paesi dell’Unione Europea all’iniziativa di Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO-Permanent Structured Cooperation) che dovrebbe facilitare il lancio di programmi di collaborazione a livello europeo. Una cooperazione a cui Mbda punta molto, come dimostra la participazione del Gruppo al progetto Ocean 2020, primo programma di ricerca finanziato dal nuovo Fondo Europeo per la Difesa con lo scopo di esaminare le future tecnologie di sorveglianza e di interdizione marittima.

Nel 2017 sono stati, inoltre, portati avanti numerosi progetti di cooperazione tra UK e gli altri paesi domestici di Mbda come ad esempio l’armamento dei velivoli Typhoon con la Germania, la difesa terra-aria con l’Italia e la difesa aerea locale per le fregate F110 con la Spagna.

Sul piano nazionale, l’anno è stato caratterizzato in Francia dalle prime consegne dei missili da crociera navali (Missile de Croisière Naval-MdCN) e dei missili a media portata per il campo di battaglia (Missile Moyenne Portée-MMP); in UK, dall’ordine per ulteriori missili Meteor per proseguire le attività di integrazione sull’F-35 Lightning II; in Germania, dall’apertura formale delle negoziazioni per il programma di difesa antiaerea e anti-missile TLVS e infine, in Italia, dalla scelta del missile CAMM ER (Common anti-air modular missile extended range) per la sostituzione dell’Aspide nel sistema nazionale di difesa antiaerea. Un contratto la cui firma, prevista per lo scorso dicembre, è stata posticipata a causa della fine della legislatura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore