Sarajevo. Torna a sventolare la bandiera francese nel campo Butmir di Sarajevo, che ospita l’operazione di stabilizzazione dell’Unione europea in Bosnia-Erzegovina (EUFOR Althea; http://www.euforbih.org/eufor/index.php).
“Questo è un altro passo importante nella storia di EUFOR – ha detto il comandante della missione, il Generale austriaco, Martin Dorfer – a seguito all’estensione del mandato da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Dorferin ha poi sottolineato il costante impegno dell’ONU e della UE nel Paese.
Sono 19 gli Stati che stanno ora partecipando a questa operazione, principalmente austriaci e ungheresi, turchi (la Turchia interviene come Paese terzo) e britannici.
I soldati francesi erano assenti dalla Bosnia da tre anni dopo un impegno importante Bosnia Erzegovina, sia all’interno della missione FORPRONU che alle operazioni di interposizione dell’Alleanza atlantica (IFOR) e Stabilizzazione (SFOR), istituita dopo gli accordi di Dayton del 1995 o dell’operazione europea che li ha succeduti nel 2004.
Parigi aveva ritenuto che la situazione fosse sufficientemente stabilizzata e che una presenza militare non fosse più giustificata. Questa presenza ancora simbolica sarà presto accompagnata da una ripresa del comando dell’operazione.
Si tratta di un effetto direttamente legato all’abbandono della Gran Bretagna all’Unione Europea il 29 marzo prossimo. La bandiera britannica potrebbe quindi essere abbassata in pochi mesi, a meno che il Regno Unito non parteciperà come Paese terzo.
Il comando di questa operazione europea resta nel quadro degli accordi “Berlin Plus” tra l’Unione europea e la NATO.
La Francia torna, dunque, in gioco. Dal 2019 le toccherà il comando dell’Operazione EUNAVFOR Atalanta e nella missione in Repubblica Centrafricana.
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